Il governo russo intende intraprendere alcune misure volte alla regolamentazione il commercio online. Nello specifico, sarà applicata l'imposizione fiscale sui negozi esteri online, allo stesso tempo autorizzando la vendita di farmaci e alcol al dettaglio destinati alle persone fisiche residenti sul territorio della Federazione Russa. Si prevede l'impennata delle entrate fiscali, che passerebbero dall'attuale 1 milione di euro a 800 milioni di euro l'anno.
La stima del volume complessivo delle vendite al dettaglio online in Russia riferita allo scorso anno è stata di circa 8,9 miliardi di euro, il cui segmento transfrontaliero era di 2,2 miliardi di euro. Si prevede che entro il 2018 la quota di mercato russo online crescerà dal 71% all'80%. Tali cifre sono state considerate nel corso della stesura di un pacchetto di misure elaborato dal Consiglio della Federazione (Camera alta dell'Assemblea Federale, il Parlamento russo).
Uno dei punti del documento prevede l'obbligo di registrazione fiscale per negozi online con sede all'estero. Il ministero delle Finanze e il Servizio tributario federale russo saranno incaricati di elaborare delle modifiche da apportare allo Statuto Fiscale della Federazione Russa, mentre il compito di elaborare il sistema di registrazione del movimento monetario transfrontaliero inerente all'acquisto online delle merci d'importazione sarà affidato alla Banca centrale russa.
Un'altra sezione della «road map» riguarda la legalizzazione della vendita a distanza di farmaci e alcol. Attualmente la vendita online di medicinali e di bevande alcoliche è vietata, anche se il fatturato delle vendite illecite delle suddette merci è stimato in miliardi di euro. Per questo alcolici sono al primo posto per crescita d'acquisto tra tutti gli altri prodotti della tabella merceologica. Il documento attualmente è ancora in fase di dibattito, mentre tutti gli uffici interessati stanno presentando le loro proposte riguardanti diversi aspetti della proposta legislativa. Nel frattempo, la stragrande maggioranza dei soggetti partecipanti al mercato è contraria alle restrizioni. Essi ritengono che lo stato debba prendere in considerazione che la regolamentazione della riscossione dei pagamenti possa causare maggiori perdite anziché contare su entrate fiscali aggiuntive.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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