La Sberbank della Federazione Russa ha bloccato la carta per il pagamento dello stipendio di un cittadino di Orël e gli ha messo sotto sequestro il conto, comunicandogli con un sms di essere in debito con l'istituto di credito per più di 600.000 euro. La cosa sorprendente è che l'azione esecutiva del suo caso, a giudicare dai documenti, è datata... 1 gennaio 1900, ancora ai tempi della Russia zarista. Tra l'altro, né alla banca né all'Ufficio giudiziario hanno saputo spiegare chi e su querela di chi avesse messo sotto sequestro i conti bancari del cliente.
Lo stesso «debitore» ha raccontato di non avere all'inizio dato importanza all'sms della Sberbank sul sequestro dei suoi beni per la somma di 608.607 euro, ritenendolo semplicemente un errore. Ma qualche giorno dopo l'uomo, dipendente di una grossa impresa di Orël, è andato nella sua pagina cliente del sito della banca per controllare l'accredito di un anticipo sullo stipendio e ha visto che il saldo della sua carta era di ‒ 608.607 euro.
L'uomo allora si è rivolto alla banca per chiarimenti. Là gli hanno rilasciato un certificato nel quale si riferiva del pignoramento del suo conto per una somma di 608.607 euro del 1 gennaio 1900. Il documento attestante il sequestro del conto tuttavia al cittadino di Orël non gliel'hanno potuto dare, rimandandolo a un'altra succursale della banca. «Io capisco bene che la Sberbank è un istituto bancario antico, con una lunga storia, ma io non vivo da così tanto...» ‒ ha detto il cliente, facendo notare che suo nonno è nato nel 1910.
Il certificato della Sberbank di pignoramento del conto del cittadino di Orël per la somma di 41.888.888 di rubli del 1 gennaio 1900
Nell'altra succursale della banca non hanno saputo aiutare il cliente, e anzi, hanno tentato di scaricare la colpa sul suo responsabile finanziario, tuttavia questa manovra ai dipendenti della banca non è riuscita. Il cliente dell'istituto di credito alla fine è stato costretto lo stesso giorno a scrivere un reclamo alla Sberbank, al quale a oggi non ha ancora ricevuto una risposta.
Dopo essersi rivolto invano agli uffici della banca, l'uomo è andato alla sede locale dell'Ufficio giudiziario federale, tuttavia là gli hanno rilasciato un certificato attestante l'assenza di azioni esecutive nei suoi confronti.
Allora l'uomo, disperato, si è rivolto alla Procura e al Comitato investigativo. Nella sua denuncia, il cittadino di Orël ha chiesto all'ente di effettuare una verifica dell'attività dei dipendenti della Sberbank, di chiarire da dove fossero saltate fuori le istanze di sequestro del conto e di rivalsa e di annullarle.
Inoltre, il malcapitato esige di rinviare a giudizio i responsabili della situazione e di condannarli a risarcirgli i danni morali subiti per il 10% della somma che gli è stata pignorata.
Orël, Svetlana Petrova
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