Il governo russo ha introdotto il divieto di importazione di sale da una serie di paesi occidentali che hanno appoggiato le sanzioni contro Mosca. Il relativo disegno di legge è stato approvato già a metà settembre di quest'anno.
Secondo il documento, d'ora in poi saranno vietate le forniture di sale da tavola e denaturato, di cloruro di sodio puro, di sale marino e di acqua salata dai paesi dell'Unione Europea, USA, Norvegia, Australia, Ucraina, Montenegro, Albania e Islanda.
Dai dati in possesso del Servizio doganale federale, quasi la metà dell'intero volume di sale importato dalla Russia nel 2015 proveniva dall'Ucraina. L'anno scorso da quel paese sono stati importati nella Federazione Russa circa 1,76 milioni di tonnellate di sale per un valore totale di 84 milioni di dollari.
Al secondo e al terzo posto si sono piazzate la Bielorussia (36,7%) e il Kazakistan (7,4%), mentre volumi minori di sale sono stati importati dalla Turchia e dai Paesi Bassi.
Al governo della Federazione Russa hanno sottolineato il fatto che l'introduzione del divieto d'importazione del sale da quei paesi che hanno applicato misure restrittive nei confronti di Mosca non avrà effetti negativi sul fabbisogno interno di sale. Gli impianti d'estrazione di sale russi sono tranquillamente in grado di compensare con le proprie capacità produttive i volumi di sale mancanti.
Mosca, Zoja Oskolkova
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