Nella capitale danese è stato aperto un supermercato che vende prodotti scaduti. Dall'inizio del 2016 ha avuto così tanto successo che in novembre ne è stato inaugurato un altro.
I media danesi scrivono che il negozio Wefood è frequentato sia dagli alternativi che dalle casalinghe. «È una cosa bellissima che voi non buttiate via i prodotti ma li vendiate, così facendo sostenete un'ottima idea» ‒ dice con entusiasmo un ragazzo che si è aggiudicato una bottiglia d'olio d'oliva premium class per 2,7 euro.
La vendita di merci scadute in Danimarca è legale se il prodotto non rappresenta un pericolo evidente. Tutti i prodotti vengono concessi gratuitamente da produttori, fornitori e supermercati locali e raccolti dai volontari, dai quali è costituito il personale di Wefood. I ricavi del negozio vanno in progetti di solidarietà. I prezzi in genere sono la metà del consueto, l'assortimento è eclettico, in quanto dipende molto da quello che arriva dalla rete dei fornitori, e cambia quotidianamente.
Nella maggior parte dei supermercati danesi vengono praticati grossi sconti sugli alimenti in scadenza. I negozi canonici cercano di prevedere la domanda dei diversi prodotti ma, come ritengono in Danimarca, per ora non fanno ancora abbastanza per informare i clienti sul fatto che esistono molti alimenti scaduti ma ancora utilizzabili.
Da notare che quello degli scarti alimentari in Europa negli ultimi anni è uno dei temi più attuali. La Francia, per fare un esempio, ha introdotto il divieto di eliminare gli alimenti invenduti, mentre in Gran Bretagna piuttosto di recente è stato inaugurato il primo supermercato di prodotti scaduti. A differenza del suo analogo danese, il negozio britannico propone di pagare «quanto si può".
In precedenza, il ministero degli Alimenti e dell'Agricoltura della Germania ha proposto di togliere il requisito che obbliga i produttori di alimenti a indicare sulla merce la scadenza e di sostituirlo con «confezioni intelligenti» con dei microchip in grado di comunicare al compratore le informazioni sulla qualità del prodotto.
Mentre in Europa i prodotti scaduti e le merci non conformi li si cerca di distribuire ai senzatetto e ai poco abbienti, in Russia li si butta nella spazzatura. Tutte le catene di supermercati a Mosca buttano via prodotti alimentari ancora utilizzabili. Ed è severamente proibito agli impiegati dei negozi portarsi a casa le merci invendibili.
Secondo i dati della FAO, ogni anno nel mondo vengono eliminate quasi 1,3 tonnellate di alimenti, quantità più che sufficiente per sfamare un miliardo di persone che patiscono la fame.
Copenaghen, Zoja Oskolkova
© 2016, «New Day – Italia»