La maggioranza degli esperti ritiene che nel corso del prossimo anno gli USA possano alleggerire le misure restrittive prese nei confronti della Russia. E in coda agli americani anche nell'Unione europea stanno pensando a una graduale revoca delle sanzioni. È questa l'opinione del 55% degli analisti intervistati dall'agenzia Bloomberg.
È emblematico il fatto che in un sondaggio effettuato in ottobre solamente uno specialista su dieci non escludeva un mitigamento delle sanzioni antirusse nel 2017. Adesso invece più della metà degli esperti riconosce che s'è imposto un trend in favore di un calo della pressione sulla Russia. «Non è ancora chiaro se gli USA ammorbidiranno le sanzioni in tempi brevi e la UE temporeggerà, ma esiste un trend nella direzione di un indebolimento delle sanzioni o di un calo della pressione» ‒ ha dichiarato la direttrice del settore dei mercati in via di sviluppo di 4CAST-RGE.
Gli analisti sottolineano che, nel caso di abrogazione delle sanzioni antirusse da parte degli USA e della UE, l'economia russa già nel 2017 potrebbe far registrare una crescita dello 0,2 per cento e dello 0,5 nel 2018. La maggioranza degli esperti è inoltre convinta che l'abolizione delle sanzioni influirà senz'altro sul rafforzamento del rublo russo nei confronti delle valute straniere.
La dichiarazione degli analisti stona però con le misure prese da Washington. Alla vigilia il ministero delle Finanze degli USA ha infatti ampliato la lista dei russi sanzionati in quanto ritenuti responsabili della situazione di destabilizzazione in Ucraina. Nello specifico, nella lista nera sono finiti i dirigenti e i top manager delle grandi banche russe. Le sanzioni sono state introdotte anche nei confronti dell'uomo d'affari russo Evgenij Prigožin, il quale del resto non se n'è dispiaciuto più di tanto. «Non ho niente che mi leghi all'America e all'Europa, per tanto la cosa mi è del tutto indifferente» ‒ ha detto Prigožin.
Washington, Ekaterina Rudnik
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