Il divario tra i più ricchi e i più poveri del pianeta è cresciuto a livelli record: otto miliardari dispongono di un patrimonio complessivo che supera il volume dei beni di 3,5 miliardi di persone sul pianeta, la metà della popolazione terrestre. Nelle tasche degli otto paperoni nel 2016 c'erano circa 400 miliardi di euro, più dei 384 miliardi di euro posseduti nel complesso da 3,5 miliardi di persone, molte delle quali vivono con meno di 2 dollari al giorno. La spaventosa statistica è stata stilata dall'ONG Oxfam.
Nella lista degli uomini più ricchi della Terra ci sono il fondatore di Microsoft Bill Gates, l'ex presidente di Inditex Amancio Ortega, l'imprenditore statunitense novantenne Warren Buffett, l'uomo d'affari messicano Carlos Slim, il fondatore di Amazon.com Jeff Bezos, l'inventore e presidente di Facebook Mark Zuckerberg, l'ex direttore generale di Oracle Larry Ellison e Michael Bloomberg, proprietario dell'omonima agenzia.
Nelle mani dell'1% delle persone più ricche del pianeta si trova il 50,6% del patrimonio di tutto il mondo. Alla parte più povera della popolazione del pianeta tocca solamente lo 0,16% dei beni, mette in rilievo Oxfam. Secondo le previsioni dell'ONG, il primo trilionario del pianeta farà la sua comparsa nei prossimi 25 anni.
Il direttore esecutivo di Oxfam Winnie Byanyima ha dichiarato: «In tutto il mondo la gente comune resta indietro. I loro stipendi diminuiscono, mentre i loro capi si portano a casa milioni di dollari sotto forma di bonus. La gente comune ha un accesso limitato alla sanità e all'istruzione, mentre le grandi corporation e gli uomini più ricchi evadono le tasse. Le voci dei più vengono ignorate, mentre i governi sono orientati ai bisogni del business e dell'élite dei più ricchi».
Il numero dei ricchi, il cui patrimonio è pari a quello della metà dei poveri del pianeta, di anno in anno si riduce, fa notare Oxfam. Così, se nel 2010 erano in 388, nel 2011 in 177, nel 2014 in 80, nel 2016 un patrimonio pari a 1,76 trilioni di dollari era posseduto da sole 62 persone.
Per ridurre il divario tra i ricchi e i poveri gli esperti invitano ad aumentare gli stipendi, a introdurre la progressività d'imposta, a contrastare la fuga dei capitali nei paradisi fiscali offshore. In caso contrario, secondo i pronostici degli autori della ricerca, nella società crescerà il malcontento che porterà a gravi sconvolgimenti politici. In qualità di esempi, gli analisti portano le elezioni del presidente degli USA, la cui vittoria è andata a Donald Trump, e il referendum in Gran Bretagna, nel quale la maggioranza dei cittadini ha votato per l'uscita dall'Unione europea.
Oxfan è una confederazione internazionale di ONG, il cui scopo è la soluzione dei problemi della povertà e dell'ingiustizia nei riguardi dei poveri.
Mosca, Zoja Berezina
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