Un lusso che non ci si può più permettere. Con la caduta del rublo che ha raggiunto i minimi storici sul mercato dei cambi, alla fine dell'anno scorso, l'interesse verso il mercato immobiliare è calato drasticamente. Una casa all'estero per chi percepisce lo stipendio in moneta russa è diventata improvvisamente un costo troppo gravoso.
I cittadini russi acquistano gli immobili in altri Paesi a scopo di investimento e per trascorrervi le vacanze, con conseguenti costi di manutenzione dell'alloggio e spese per voli e visti. Spese che, con l'inizio della crisi, calcolate in euro, sono diventate insostenibili per molti.
Gli acquisti dei cittadini russi sono diminuiti, in particolare, nei Paesi mediterranei. La domanda per abitazioni in Bulgaria e Montenegro è calata tantissimo e la stagione degli acquisti negli Emirati Arabi Uniti è giunta al tramonto. Gli agenti immobiliari mediorientali hanno addirittura pensato di approdare a Mosca per presentare ai potenziali investitori i nuovi progetti: un fatto mai accaduto.
Ad influenzare gli investimenti anche fattori sociopolitici che hanno indotto i russi – ad esempio – a non considerare i Paesi baltici.
Gli agenti immobiliari hanno però riscontrato una nuova tendenza di una parte di russi, proprietari di immobili all'estero: l'interesse ad acquistare locali commerciali per poi concederli in locazione.
Il motivo è chiaro: il settore immobiliare rappresenta per la gente la forma più comune ed immediata di investimento e, acquistando oltre confine, si mette al riparo il proprio patrimonio dalle svalutazioni interne. Se poi, con gli affitti, si guadagna anche in valuta, ancora meglio...
Mosca, Zoja Oskolkova
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