Mentre le imprese europee subiscono pesanti perdite per le sanzioni antirusse, Washington, a volte, preferisce 'dimenticare' l'embargo per fare buoni affari. Di conseguenza, lo scambio commerciale tra gli Stati Uniti e la Russia risulta essere in crescita, nonostante le misure restrittive sull'applicazione delle quali, a suo tempo, hanno insistito proprio gli americani.
La rivista tedesca Der Spiegel riporta alcuni esempi di cooperazione russo-americana nel periodo di sanzioni. È il caso dell'azienza texana «Bell» che ha firmato un accordo di concessione di licenza con lo «Stabilimento dell'Aviazione Civile degli Urali», appartenente al consorzio statale «Rostech» di Sergei Chemezov. Sia «Rostech» che il suo direttore generale sono inclusi nella black list, ma la cosa, evidentemente, non preoccupa l'amministrazione di «Bell».
L'anno scorso, la «Boeing» e la società russa «Avisma», il più grande produttore di titanio al mondo, hanno esteso il contratto di cooperazione fino al 2022. «Quando è vantaggioso alla loro economia, gli Stati Uniti sono pronti a mettere in stand-by la nuova guerra fredda con la Russia», ha sottolineato la rivista tedesca.
Nel frattempo, gli uomini d'affari europei, con l'entrata in vigore delle sanzioni antirusse, annullano i contratti e subiscono gravi perdite, sia finanziarie che di reputazione. Ad esempio, SAP, società tedesca leader mondiale nella produzione di software, per ragioni politiche ha rifiutato di aggiornare i programmi per i clienti russi. Al posto delle imprese europee, che hanno lasciato il mercato russo, arrivano i concorrenti americani. La stessa «Boeing», che a Mosca impiega 1.200 ingegneri, attualmente sta lavorando sul modello di Boeing-777x, che ha l'ambizione di essere un'alternativa all'Airbus A350.
Secondo il capo dell'Associazione delle imprese europee in Russia, Frank Schauff, «gli americani hanno esercitato notevoli pressioni sull'Europa per introdurre dure sanzioni. Contemporaneamente hanno ampliato gli scambi con la Russia nel corso dell'anno passato. Washington ha sponsorizzato le misure restrittive che colpiscono solo i settori industriali dove gli Stati Uniti non erano molto forti nelle relazioni commerciali, come, ad esempio, la produzione di equipaggiamenti militari».
Intanto però, gli imprenditori europei rischiano non solo per gli effetti delle sanzioni, ma anche a causa della «virata» russa verso Est. Proprio un mese fa, Mosca e Pechino hanno sottoscritto un contratto per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità del valore di 20 miliardi di dollari. Significativo è anche il fatto che prima del conflitto in Ucraina, per questo progetto era in corsa la Germania.
Mosca, Zoja Oskolkova
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