L'anno scorso la polizia russa ha fermato per la prostituzione in strada sul territorio nazionale 10,538 persone. E' un quarto in più rispetto all'anno precedente ed è un indice più rappresentativo della dinamica del cambiamento del numero delle lavoratrici del sesso, mentre, secondo gli esperti, non esiste attualmente alcuna possibilità di condurre altri sondaggi sociologici su scala nazionale.
Inoltre è cresciuto il numero dei delitti legati al mondo della prostituzione. In un solo anno sono state aperte 387 inchieste penali per l'induzione alla prostituzione. La crescita è del 42,3%. I dati del rapporto ufficiale del Ministero dell'Interno russo sono stati citati dal quotidiano russo «Izvestia».
Secondo il giornale russo, la crescita del numero delle prostitute è stata favorita dalla disoccupazione. Per colpa della crisi economica sono state persi numerosi posti di lavoro che impiegavano prevalentemente le donne. Inoltre, come fa notare Irina Maslova, leader dell'associazione non riconosciuta delle lavoratrici del sesso «Rosa d'argento», molte donne ucraine sono emigrate in Russia per esercitare il mestiere più antico del mondo, ossia il meretricio.
Il triste primato spetta a San Pietroburgo dove i poliziotti hanno fermato 1,322 «lucciole», il secondo a Mosca con 1,210 donne di strada fermate. E' degno di nota che nella Regione Autonoma Ebraica, nella Tchukotka e a Sebastopoli (Crimea) non è stata fermata nemmeno una sola lucciola.
Intanto, secondo i calcoli della Maslova, il numero delle lavoratrici del sesso in Russia nel 2014 è rimasto invariato circa 3 milioni di persone (più – meno 500 mila), la metà delle quali è composta di cittadine russe che migrano all'interno del paese, immigrati degli stati-membri della CSI, immigrati da altri stati esteri, e immigrati provenienti dall'Africa. Tuttavia la Maslova non si fida dei rapporti del Ministero dell'Interno poiché, secondo le sue affermazioni, la maggior parte dei fermi non sono registrati dalla polizia perché è molto più facile per gli agenti di intascare una bustarella anziché riempire una montagna di moduli per un illecito amministrativo.
Secondo il parere degli psicologi, sono una profonda crisi economica, le conseguenze delle ostilità o cause simili a spingere le donne sul marciapiede. Secondo il parere degli esperti, i dati diffusi dal Ministero dell'Interno certamente non riflettono il quadro reale della situazione. Di solito l'oscillazione dei dati in questo campo è dell'1-2% l'anno: la crescita della prostituzione non può procedere a salti poiché la crisi economica comunque non ha influenzato oltre questa misura la popolazione né il comportamento degli emarginati.
Nel primo trimestre del 2015 gli agenti hanno già fermato 3,433 lavoratrici del sesso e, se la tendenza continua, l'indice finale potrà superare i dati del 2014.
Mosca, Zoja Oskolkova
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