Il marchio italiano di elettrodomestici Candy ha iniziato ad esportare sui mercati esteri la sua produzione fabbricata nello stabilimento russo. Le lavatrici targate Candy e Hoover, assemblati in Russia, ora vengono esportati verso l'Europa, la Nuova Zelanda, l'Australia ed il Giappone.
Dal 2005 la Candy possiede a Kirov lo stabilimeto Vesta, il quale in precedenza produceva lavatrici «Vyatka-automat». L'anno scorso il fatturato annuo della società ha sfiorato 1 miliardo di euro, la quota della Russia era di circa il 6%.
La lavatrice «Vyatka-automat»
In precedenza, la Candy ha chiuso la linea nella Repubblica Ceca, dove produceva i frigoriferi. Le unità produttive dello stabilimento ceco saranno trasferite in Russia per aumentare il volume di produzione già entro il prossimo autunno. Quest'anno nello stabilimento di Kirov il volume della produzione di lavatrici crescerà di circa una volta e mezzo (fino a raggiungere 300 mila pezzi) e di frigoriferi di un terzo (fino a 60 mila pezzi).
La lavatrice Candy Aquamatic, fabbricata in Russia
In totale, secondo l'amministrazione della Candy, un terzo dei prodotti fabbricati in Russia verrà esportato. Vale la pena notare che la società italiana è un pò indietro rispetto ai suoi diretti concorrenti Bosch-Siemens, le quali già per il terzo anno consecutivo vendono gli elettrodomestici d'assemblaggio russo nei mercati di Germania, Francia, Italia, Scandinavia, Europa dell'Est, ed anche di Turchia e Hong Kong, e quest'anno hanno l'intenzione di raddoppiare le proprie esportazioni dalla Russia.
Nella Candy hanno spiegato la localizzazione iniziata con i motivi economici: «Il rublo indebolito permette di ridurre considerevolmente i costi di produzione». Inoltre la presenza di una forte produzione all'interno del paese consente di fabbricare i prodotti più rapidamente, per esempio per le campagne promozionali.
Nel frattempo i produttori di elettrodomestici non sono gli unici che hanno deciso di espandere la produzione in Russia. Anche le aziende americane e francesi di abbigliamento, calzature e accessori sono alla ricerca di opportunità che permetteranno di fare le commesse agli stabilimenti russi, motivando la loro decisione con la riduzione dei costi grazie agli importi di produzione più bassi.
Kirov, Ekaterina Rudnik
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