Pubblicazioni del 08/25/15 (Archivio)

Il rublo russo in picchiata, affondando anche le valute di Bielorussia e Kazakistan / Gli analisti finanziari: non è ancora la fine
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Il rublo russo in picchiata, affondando anche le valute di Bielorussia e Kazakistan Gli analisti finanziari: non è ancora la fine

Sul mercato dei cambi russo sono arrivati, come dicono gli economisti, i «giorni neri». Il rublo russo continua a perdere colpi nei confronti di euro e dollaro. La causa principale è il calo dei prezzi del petrolio, dal quale dipende fortemente l'economia russa, così come un forte crollo del mercato azionario cinese, poiché proprio in collaborazione con la Cina le autorità russe cercavano la salvezza, quando l'Occidente si è allontanato dalla Russia e ha imposto le sanzioni economiche.

Con l'inizio della nuova settimana non è avvenuto alcun miracolo, anzi, il rublo continua a scendere, segnando nuovi anti record storici. Ora un euro è scambiato contro 81 rubli e un dollaro USA – 71 rubli. In una settimana il rublo russo ha perso quasi un terzo di valore nei confronti dell'euro e del dollaro USA. Gli esperti prevedono nella Federazione Russa la ripetizione del panico monetario del dicembre scorso, quando le valute estere sono salite nei confronti del denaro russo quasi del 100%.

La febbre non ha riguardato soltanto il rublo russo, ma anche il tenge kazako la settimana scorsa è crollato con un tonfo del -26% nei confronti del dollaro. Come dicono gli analisti finanziari, ciò è dovuto alla transizione al regime del tasso di cambio fluttuante. Sin dall'inizio dell'anno la Banca Nazionale del Kazakistan ha «bruciato» 28 miliardi di dollari per sostenere il tenge, l'importo molto sostanziale per il paese. Allora il capo dello Stato ha annunciato la transizione al regime del tasso di cambio fluttuante e ha espresso la speranza che questo ripristinerà la competitività dell'economia del paese e permetterà di conservare le riserve valutarie. Il crollo del tenge ha avuto un impatto immediato sul vicino Kyrgyzstan.

Inoltre, una tale situazione si sta formando anche sul mercato valutario del partner più vicino della Russia e del Kazakistan – la Bielorussia. Nel corso della settimana scorsa l'euro e il dollaro hanno guadagnato mille rubli bielorussi ciascuno. E ogni giorno aggiornavano nuovi massimi storici. Lunedì le banche vendevano un dollaro per 17.600 e un euro per 20.300 rubli bielorussi.

Gli esperti ritengono che il calo di tutte le tre valute stimoli la correzione strutturale di Russia, Bielorussia e Kazakistan, che potrebbe far tornare le autorità di questi paesi all'idea di passare a una moneta unica comune eurasiatica. In realtà, questa iniziativa non è del tutto nuova. Sulla possibilità di creare un'unione monetaria e una moneta comune si era già discusso in fase di progettazione dell'Unione Eurasiatica, e l'idea di base è stata resa pubblica già nel 1994. Nel 2014 il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev ha suggerito il nome per la futura valuta – Altyn. Un altro nome alternativo era quello di Euras.

Già l'anno scorso gli analisti finanziari avevano previsto l'introduzione di una moneta unica eurasiatica entro il 2025. Tuttavia, era ammessa anche la possibilità di accelerazione del processo fino a 3-5 anni, la cui causa potrebbe essere una profonda crisi economica, del tipo avvenuto ora.

Nel frattempo, gli esperti internazionali ritengono che con una svalutazione del rublo russo, tenge kazako e rublo bielorusso non sarà ancora la fine della crisi finanziaria. Gli esperti di Bloomberg hanno previsto il calo delle monete nazionali degli altri sette paesi, tra cui la Repubblica del Tagikistan, il Turkmenistan, l'Armenia, l'Arabia Saudita, l'Egitto ed altri.

Mosca, Zoja Oskolkova

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