Ad Ekaterinburg gli abitanti sono insorti contro le pubblicità di questi centri. Secondo gli organizzatori della protesta, nel corso della quale sui manifesti pubblicitari sono stati incollati volantini di carattere provocatorio, questi locali non sono altro che case chiuse e la loro attività è illegale.
Nella capitale degli Urali pubblicità di centri relax per uomini si trovano praticamente dappertutto. Va da sé che in queste strutture non si praticano messaggi terapeutici o rilassanti, ma vi lavorano prostitute. In Russia la prostituzione è illegale, e chiunque sia legato a questo genere di attività incorre nell'incarcerazione fino a cinque anni.
Le agenzie di pubblicità si sono affrettate a liberarsi dei poster che hanno suscitato indignazione
Tuttavia, le autorità locali non contrastano assolutamente la diffusione di queste pubblicità. Un gruppo di anonimi che si definiscono «vendicatori» ha deciso di farsi carico di quest'incombenza: è stata scelta come bersaglio una panchina, sul cui schienale vengono solitamente attaccati i manifestini che reclamizzano una merce o un servizio, e vi hanno incollato volantini con gli slogan «Prostituzione legale» e «Jacob la consente» (Aleksandr Jacob è il capo dell'amministrazione cittadina).
La pubblicità dei saloni per massaggi rovinata dai «vendicatori»
La manifestazione ha sortito l'effetto di far eliminare o sostituire le pubblicità della discordia, ma, nonostante tutto, alcune sono rimaste al loro posto. Il sindaco di Ekaterinburg, Evgenij Rojzman, ha chiesto ai cittadini di segnalargli la presenza di pubblicità di simili «saloni» per le strade della città. «Approfondiremo la questione e le toglieremo», ha dichiarato il primo cittadino.
Ekaterinburg, Chiara Caccialanza, Zoja Oskolkova
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