Un Tribunale italiano ha trasferito Natalia Sotnikova, la quarantaduenne russa, condannata per aver ucciso suo figlio di 9 mesi, sarà sottoposta a un ricovero coatto in un ospedale psichiatrico. Il giudice ha ritenuto che la donna fosse stata incapace di intendere e volere al momento dell'omicidio.

La tragedia è avvenuta nel 2014 a Bordighera, sulla costa della Riviera ligure. Natalia era in vacanza con il suo compagno russo ed il figlio. La coppia alloggiava nell'hotel extra lusso, dove di solito trascorrono le loro vacanze importanti uomini d'affari e artisti.

Una notte le telecamere dell'hotel di Bordighera l'hanno inquadrata mentre usciva alle due di notte dall'albergo, con in braccio il suo bimbo, dirigendosi verso la sua auto. Due ore dopo è tornata e le telecamere l'hanno nuovamente inquadrata, ma senza il bambino. Il suo rientro in albergo è avvenuto verso le quattro di mattina e la donna è stata notata dal portiere, era «completamente bagnata ed in uno stato di strana euforia». Il nuovo marito di Natalia, notando l'assenza del figliolo, si è precipitato alla polizia a denunciare il fatto.

In un primo momento, la donna ha raccontato che si è immersa in acqua con il bambino addormentato, Semyon. Si è allontanata a una distanza di circa 100 metri dalla riva e ha lasciato il piccolo sulle rocce costiere. Tuttavia, poi ha fornito altri particolari: ha slegato il marsupio con il figlio dentro e guardava come lui si immergeva nell'acqua fredda. Dopo essersi accertata che fosse morto, è tornata sulla riva, lasciando il corpicino in balia delle onde. Secondo Natalia, aveva intenzione di suicidarsi, ma non è riuscita a completare il suo malsano gesto.

Per quanto riguarda il motivo, la russa insisteva sul fatto che il bambino fosse malato e, annegandolo, l'avrebbe salvato da ulteriori sofferenze. Secondo il racconto della donna, il figlioletto avrebbe avuto un attacco epilettico il giorno prima. Inoltre Natalia ha detto di avere una mamma schizofrenica e di aver visto gli stessi segni della malattia della madre nel figlio, la sera prima dell'omicidio in albergo.

Gli investigatori hanno anche chiesto la collaborazione delle autorità francesi dato che il confine di Ventimiglia non è lontano e le correnti marine, in quel punto, sono molto forti e avrebbero potuto spingere il corpo del piccolo fino a lì. All'operazione hanno partecipato carabinieri, palombari e marinai locali. É stato effettuato il controllo massiccio del territorio, anche con il coinvolgimento dell'elicottero.

È significativo che l'ex marito di Natalia è un oligarca russo. Con il suo secondo marito si era sposata nel luglio del 2014, con un matrimonio contratto negli Stati Uniti e non ancora trascritto in Russia. Il secondo marito cura investimenti nel campo del turismo e in quello petrolifero.

L'avvocato difensore della madre-infanticida intende ottenere per la sua assistita un «luogo alternativo di detenzione». Allo stesso tempo, la difesa insiste che Natalia Sotnikova non rappresenta un pericolo per la società.

Roma, Zoja Oskolkova

© 2016, «New Day – Italia»