Uno scandalo di corruzione ha colpito l'Ufficio di medicina legale della regione di Kaliningrad. Al termine di un massiccio controllo, i revisori hanno trovato numerose infrazioni nella gestione della documentazione, dell'utilizzo delle risorse di bilancio e negli acquisti di apparecchiature molto dispendiose.
L'Ufficio di medicina legale è tenuto a conservare le salme solamente in due casi: se non si è riusciti a stabilire l'identità della persona deceduta o se ci sono segni di una morte delittuosa. Per l'autopsia e per la conservazione dei defunti l'ufficio riceve dei soldi dal budget regionale. Da quanto si è scoperto, circa la metà dei corpi che erano conservati all'obitorio non venivano esaminati. Di fatto le casse regionali pagavano il trasposto e la conservazione di salme che lì non ci sarebbero dovute neanche finire.
Inoltre, uno degli impiegati dell'obitorio trasportava i cadaveri sulla sua automobile personale, nonostante che l'Ufficio di medicina legale disponesse dei mezzi di trasporto adeguati.
Oltre a questo, ci sono stati casi di assegnazione di premi illegali ai dirigenti dell'obitorio per una somma di oltre 15 mila euro. Questi collaboratori non erano sottoposti ad alcuna valutazione del loro lavoro, cosa che non impediva loro di ricevere bonus supplementari. Del resto i capi non dimenticavano di incentivare anche gli inservienti, i quali si trovano in rapporti diretti con i rappresentanti delle pompe funebri e i parenti dei deceduti.
Per quasi tre anni la direzione dell'obitorio non ha pubblicato i dati relativi alla sua attività, non ha rendicontato le spese e non ha reso noti i risultati dell'utilizzo dei beni pubblici.
Da notare che l'Ufficio di medicina legale era già diventato protagonista di un altro scandalo. Rappresentanti delle aziende delle onoranze funebri e i parenti dei defunti si erano lamentati che per la consegna e il lavaggio dei cari estinti gli impiegati dell'obitorio chiedevano dei soldi ai familiari dei defunti. In seguito per questo la procura ha aperto un fascicolo contro la dirigenza dell'obitorio.
Kaliningrad, Zoja Oskolkova
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