Il tribunale russo ha emesso un mandato federale di cattura per l'ex direttore generale di VimpelCom Michail Slobodin. In precedenza gli inquirenti avevano comunicato che Slobodin, il quale adesso si trova all'estero, assieme al direttore generale della compagnia «T Pljus» Boris Vajnzicher e al comproprietario della compagnia «Renova» Evgenij Ol'chovik, entrambi già agli arresti, è sospettato di aver dato tangenti agli ex dirigenti della Repubblica dei Komi per una somma superiore a 1,1 milioni di euro.
Negli uffici di «T Pljus» e delle altre compagnie a loro affiliate sono state effettuate delle perquisizioni. Ol'chovik e Vajnzicher sono stati arrestati. Slobodin si è dimesso, e poi ha raccontato alla stampa di trovarsi in Francia in trasferta, di avere in programma di tornare in Russia e di essere pronto a rispondere alle domande del Comitato d'inchiesta della Russia. Successivamente alle domande relative al suo ritorno non ha più risposto.
Slobodin ha scritto ai collaboratori di VimpelCom una lettera in cui spiega perché lascia la compagnia. L'ex direttore ha anche dichiarato che, sebbene le accuse nei suoi confronti «siano estremamente gravi» e la relativa inchiesta possa durare molto a lungo, il fatto riguarda questioni molto vecchie che non c'entrano assolutamente niente con VimpelCom. «Ma la cosa più importante ‒ io chiedo fortemente alla nostra équipe di top manager di serrare le file e andare avanti, nonostante la difficilissima situazione che inevitabilmente si verrà a creare» ‒ ha sottolineato Slobodin nella sua lettera.
Da rilevare che VimpelCom è la sesta compagnia di telecomunicazioni al mondo con 220 milioni di abbonati in 18 paesi. Possiede il 100% dell'ucraina Kievstar e dell'italiana Wind Telecomunicazioni e anche il 51,7% di Global Telecom. Dal 2009 fa parte del gruppo l'operatore russo VimpelCom (il marchio commerciale di BeeLine), con abbonati non soltanto in Russia, ma anche nell'area dell'ex URSS e in altri paesi esteri per una popolazione totale di circa 740 milioni di persone.
Il top manager di VimpelCom, insieme al direttore generale della compagnia «T Pljus» Boris Vajnzicher e al comproprietario di»Renova» Evgenij Ol'chovik, è sospettato di aver dato tangenti agli ex dirigenti della Repubblica dei Komi per una somma superiore a 1,1 milioni di euro «per l'applicazione di tariffe del gas e dell'energia elettrica al massimo vantaggiose per le compagnie energetiche», e anche per il conferimento di agevolazioni e condizioni privilegiate per lo svolgimento dell'attività commerciale nella regione.
Ricordiamo che nel settembre dello scorso anno era stato arrestato l'ex capo della Repubblica dei Komi Vjačeslav Gajzer. Nell'affare sono state coinvolte altre 18 persone, accusate secondo tre articoli del codice penale della Federazione Russa: «Organizzazione e partecipazione in associazione criminale», «Truffa» e «Legalizzazione di risorse finanziarie o altri beni, in quantità particolarmente ingenti, ottenuti dietro atto criminoso commesso da un gruppo organizzato» (i.e. riciclaggio). Secondo i dati dell'inchiesta, il danno economico arrecato supererebbe i 13,5 milioni di euro.
In questi giorni i particolari di un altro arresto eclatante sono diventati di dominio pubblico. Il capo ad interim della direzione «T» del comando anticorruzione del ministero degli Interni della Russia Dmitrij Zacharčenko è stato arrestato per aver intascato delle tangenti. Nel corso delle perquisizioni della casa del funzionario anticorruzione sono stati trovati 120 milioni di dollari e 2 milioni di euro in contanti. Tra l'altro, l'appartamento dove sono stati trovati i soldi non appartiene a Zacharčenko. Il colonnello è accusato secondo tre articoli del codice penale della Federazione Russa: «riscossione di tangenti in quantità particolarmente ingenti», «abuso dei poteri d'ufficio» e «intralcio all'attività degli inquirenti». Zacharčenko però nega ogni accusa di corruzione e ha intenzione di impugnare la sentenza d'arresto.
Nel frattempo, sulla stampa sono comparse indiscrezioni secondo cui sarebbe stato proprio Dmitrij Zacharčenko ad aiutare l'ex capo di VimpelCom Michail Slobodin a sparire dalla circolazione per sottrarsi alle indagini. I servizi segreti, nel corso delle indagini per l'affare di corruzione, si sono rivolti costantemente alla direzione «T» per ottenere informazioni. Questo ha dato la possibilità al suo capo di essere al corrente di tutte le iniziative operative.
Secondo fonti degli organi giudiziari, Zacharčenko avrebbe comunicato al direttore generale della compagnia di telefonia mobile che stava per essere indagato per l'affare di corruzione nella Repubblica dei Komi. Una volta venutone al corrente, Slobodin avrebbe in tutta fretta abbandonato il territorio della Federazione Russa.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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