In Russia si è rilevata una tendenza piuttosto preoccupante: le donne sempre più spesso aggrediscono i loro mariti e conviventi. E in qualità di strumento di giustizia sommaria, da quant'è risultato, il sesso a questo punto non tanto debole utilizza oggetti appuntiti e taglienti, trasformandoli in una vera e propria arma bianca.
Se in precedenza le notizie di uomini che durante liti domestiche commettevano violenza nei riguardi delle donne costituivano la maggior parte della cronaca nera della Russia, ora la situazione è cambiata. Quotidianamente, da tutti gli angoli del paese i notiziari sono pieni di notizie su atti di giustizia sommaria nei riguardi di uomini commessi dalle rappresentanti della parte più dolce dell'umanità.
Negli ultimi giorni, ad esempio, sono giunti due comunicati dalla Siberia. Ad Omsk praticamente in contemporanea sono stati ricoverati in ospedale due cittadini di 31 e 55 anni. Entrambi avevano una ferita da coltello: il primo è stato accoltellato al ventre dalla convivente, durante un litigio a forte tasso alcolico, il secondo s'è preso una coltellata al petto, sempre dalla sua amata di 47 anni.
Una cittadina della regione di Irkutsk ha accoltellato il marito. Mentre bevevano insieme alcolici, d'un tratto tra i coniugi è scoppiato un conflitto, e la donna ha tirato alla sua dolce metà una coltellata al petto. L'uomo è morto a causa della ferita.
A Salechard una madre di tre figli minorenni ha accoltellato il suo giovane spasimante. A quanto si è saputo, pure questa coppia avrebbe litigato durante una veglia con abbondanti libagioni. La donna avrebbe afferrato un coltello e l'avrebbe conficcato nel petto del suo amico. La vittima è deceduta all'istante.
Si può certamente pensare che molte donne commettano un delitto in preda a un raptus, probabilmente temendo per la propria vita. Ci sono però anche dei casi nei quali non si lascia spazio a dubbi sul sangue freddo e sulla capacità di calcolo del sesso debole. Per fare un esempio, il tribunale di Novokuzneck ha condannato una ragazza di 18 anni a 5,5 anni di reclusione per aver tentato di organizzare l'omicidio del patrigno. Per fortuna, la polizia è venuta a sapere in tempo delle intenzioni della ragazza, tanto che si è riusciti a portare la malintenzionata allo scoperto e a salvare il patrigno.
Alle volte il sangue freddo delle assassine di sesso femminile impressiona anche agenti delle forze dell'ordine che ne hanno viste di ogni tipo. Ad esempio, a Tula una donna ha accoltellato un amico, che aveva messo le mani addosso alla sua amica, moglie di lui. La vendicatrice ha sferrato all'aggressore della sua amica una coltellata alla testa, dopodiché ha aspettato che la vittima spirasse sul posto per dissanguamento e se n'è andata a dormire. La mattina seguente è stata la donna stessa a comunicare alla polizia dell'incidente.
Mosca, Zoja Oskolkova
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