La lotta contro la corruzione in Russia procede a pieno ritmo. Casi clamorosi di concussione vengono scoperti praticamente all'interno di tutti gli organismi della pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi è stato reso noto che sono state effettuate delle perquisizioni nelle sedi della Direzione centrale del controllo stradale. L'entità delle mazzette prese dai funzionari del suddetto ente supera i 16 mila euro.
Secondo la versione dell'istruttoria, i funzionari prendevano bustarelle per favoreggiamento di imprese commerciali che effettuano trasporti nel territorio di Mosca e delle regioni della Federazione Russa. Come «ricompensa» gli agenti della Direzione centrale del controllo stradale avvisavano i rappresentanti delle ditte dei controlli programmati e inoltre omettevano di denunciare i soggetti in questione per le infrazioni commesse.
Da parte degli investigatori sono in corso perquisizioni a quasi trenta indirizzi collegati con le suddette attività illecite. L'entità delle bustarelle è di 16.250 euro. Tre sospettati sono stati arrestati. Si stanno inoltre accertando altri episodi illeciti analoghi.
Ricordiamo che di recente per corruzione sono stati avviati procedimenti penali nei confronti di alcuni dirigenti del Comitato investigativo della Federazione Russa. Tuttavia il caso più altisonante negli ultimi giorni è stato senz'altro quello dell'arresto del capo dell'Anticorruzione russa Dmitrij Zacharčenko, al quale durante una perquisizione nell'appartamento di una sua parente sono stati trovati più di 120 milioni di euro, per un peso di più di una tonnellata. Da dove provenissero questi soldi, il colonnello non è stato in grado di spiegarlo. Le indagini sul caso sono ancora in corso.
Mosca, Zoja Oskolkova
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