Le informazioni personali di 20 milioni di russi sono diventate di pubblico dominio. A Mosca si può comprare un data base che contiene, tra la altre, informazioni sugli agenti dei reparti segreti dell'FSB (Servizio di sicurezza interna russo), sui capiclan criminali, sui politici e sui malati di AIDS.

Dei giornalisti sono riusciti a comprare in un mercato di Mosca una scheda di memoria, il cosiddetto «data base dei mascalzoni», che contiene i dati dei cittadini divisi per categorie. Il costo del dossier è di 120 euro. Ci si possono trovare informazioni sui clienti e sui debitori delle banche russe, con i loro cognomi, indirizzi, numeri di telefono e posti di lavoro.

Sulla scheda si trovano pure le informazioni dei servizi di sicurezza russi sui terroristi internazionali, sulle persone ricercate e sui pregiudicati per i diversi tipi di delitto. La fuga di notizie contiene inoltre i dati di alcuni funzionari altolocati dell'amministrazione presidenziale e dell'apparato governativo che hanno chiesto dei crediti.

Nell'elenco sono finiti anche gli agenti dell'FSB, anche perché alcuni di loro nei moduli bancari avevano indicato la loro mansione. Nella cartella si sono trovati pure i dati personali degli agenti dei reparti segreti dei servizi di sicurezza: del Comando di ricerca operativa dell'FSB, del Comando del Centro di sicurezza informativa dell'FSB, che rientra nel Dipartimento di controspionaggio dell'FSB.

Nella lista di coloro a cui è negato l'espatrio sono finiti più di una ventina di ex deputati della Duma della Federazione Russa, accanto ai cui nomi c'è l'annotazione «precedenti penali», nonché una serie di celebri autorità criminali e di «ladri nella legge». Nel data base sono andate anche a finire informazioni coperte da riservatezza medica, in particolare riguardanti cittadini vittime di alcolismo e tossicodipendenza e malati di AIDS.

Secondo quanto ha raccontato uno dei venditori di informazioni, i dati arriverebbero tramite gli agenti delle forze dell'ordine. Ci sono poi altri date base, ad esempio con i dati segretati degli abitanti della Crimea, del Donbass, dei debitori dell'Ufficio esecuzioni e protesti, con i comunicati del Servizio federale di controllo antidroga (FSKN).

Gli esperti ritengono che i data base li abbiano potuti fabbricare non tanto gli agenti dei servizi di sicurezza delle grandi banche quanto piuttosto gli istituti di credito ai quali è stata tolta la licenza. Tutte queste informazioni personali possono venir ora comprate da malviventi.

Mosca, Zoja Oskolkova

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