Un prestito ottenuto da una società di microcredito è diventato per una pensionata di Murmansk una voragine di debiti. La donna ha raccontato ai giornalisti come gli strozzini vi abbiano gettato dentro tutta la famiglia trasformando la loro vita in un vero e proprio incubo.
Una volta che la famiglia non è stata più in grado di pagare il debito capestro, gli strozzini hanno cominciato a tartassare la donna di sms nei quali la minacciavano di incendiarle la casa e la riempivano di insulti. I debitori più di una volta si sono rivolti agli uffici della società con la richiesta di poter restituire il debito in diverse tranche, ma quelli hanno preteso tutta la somma subito.
Spaventata dalle minacce, la pensionata ha cambiato il numero di telefono, e allora i rappresentanti della società di prestito microfinanziario veloce hanno cominciato a perseguitare sua figlia e sua nipote. La donna ha raccontato che gli strozzini si sono messi a cercare i suoi parenti sui social e hanno cominciato a minacciarli. Hanno trovato delle fotografie della bambina, con le quali hanno fatto dei collage in cui la piccola giace in una bara, e hanno anche scritto degli pseudoannunci in cui la bambina è «messa in vendita per gli organi". Le orribili foto degli esattori sono state pubblicate su Internet e sono visibili a tutti. La famiglia ha persino ricevuto telefonate dall'estero con delle offerte per comprare gli organi della bambina «defunta».
La pensionata si è rivolta alcune volte alla polizia e alla procura, ma le sue denunce sono state respinte per insussistenza di reato. Solamente dopo che questa storia è finita sui mass media, gli organi giudiziari hanno avviato un procedimento penale per «minaccia di omicidio».
Murmansk, Zoja Oskolkova
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