È scoppiato uno scandalo in una piccola cittadina degli Urali. La causa è la profanazione della tomba di un veterano della Seconda Guerra Mondiale. Senza mettere al corrente la famiglia, il sepolcro dell'uomo è stato, infatti, distrutto per fare spazio a quello del parente di un giudice federale.
I media locali raccontano che Gennadij Gaev era un carrista in servizio fino al 1945, un soldato entrato a Berlino con l'esercito sovietico. Morto nel 1964, era stato sepolto nel Cimitero russo di Irbit. Tutto d'un tratto, la figlia 62-enne, Elena Gaeva, andata a visitare la tomba del padre con l'intento di portargli un saluto, si è trovata davanti uno spettacolo che l'ha profondamente scioccata: la tomba era in pezzi ed era stata spostato verso la recinzione, al di là della quale erano state gettate delle ossa; al suo posto si trovava una croce nuova di zecca con le iniziali di Gaev Andrej Vladimirovič.
Successivamente si è scoperto che a richiedere la sepoltura di Andrej Gaev in quel luogo era stato il giudice federale Larisa Gaeva, lontana parente del veterano. In Russia esiste il diritto di seppellire i propri congiunti vicino a lontani parenti, ma di solito, ciò viene fatto in accordo tra le parti. In questo caso, invece, alla figlia di Gaev non era stato chiesto nulla né mostrato alcun documento che certificasse la parentela fra il giudice ed il veterano.
Non è la prima volta che accadono episodi simili: "Vicino a mio padre – ha dichiarato Elena Gaeva – sono sepolti mio marito, mio nonno, e fra loro la mia bisnonna. Nel 2007, vicino a lei qualcuno ha tumulato Gaev Vladimir Georgievič, anch'egli a me sconosciuto". La donna, ora, è intenzionata a dare battaglia in tribunale per tutelare i diritti del padre defunto.
Irbit, Zoja Oskolkova
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