L'ex poliziotto della città siberiana di Angarsk, condannato all'ergastolo per l'assassinio di 22 donne, è stato accusato di altri 25 episodi analoghi.
Nel complesso Michail Popkov, 52 anni, è accusato del massacro di 47 donne. Secondo una fonte interna alle forze dell'ordine, il condannato avrebbe confessato di aver commesso ben 59 omicidi.
Nel gennaio dello scorso anno l'ex ufficiale del ministero degli Interni è stato condannato al carcere a vita per l'uccisione di 22 donne. Allora era stato reso noto che l'uomo avrebbe scontato la pena in un carcere a regime speciale, tuttavia a tutt'oggi la sentenza non è stata ancora applicata. Per quanto sono in corso le indagini sui nuovi casi, Popkov per ora rimane nella casa circondariale a Irkutsk.
Al processo è stato dimostrato che Popkov aveva commesso i delitti tra il 1994 e il 2000. I corpi nudi delle donne con segni di violenza carnale e morte violenza erano stati trovati in tre diverse provincie della regione di Irkutsk. Nelle vicinanze di alcune delle vittime erano state rinvenute tracce di pneumatici di una «Niva», elemento che ha permesso di identificare il serial killer. Per accertare la sua identità sono state interrogate non meno di 30 mila persone.
Popkov si è licenziato dagli organi del ministero degli Interni nel 1998. Dopodiché, secondo alcune testimonianze, ha lavorato in una fabbrica di tubi, in una ditta di vigilanza privata e anche come rivenditore di auto usate. Nel 2012 l'uomo è stato arrestato a Vladivostok, dove era andato a rilevare una macchina.
Oltre ai reati di omicidio, a suo carico sono stati dimostrati anche due casi di tentativo di omicidio. Lo stesso ex poliziotto ha assicurato di aver ucciso delle «donne debosciate», tanto che si definiva «Il purificatore».
Angarsk, Zoja Oskolkova
© 2017, «New Day – Italia»