Sui media russi si discute animatamente della storia di una bambina piccola che ha percorso 8 km a piedi nella taiga innevata per chiedere aiuto. Adesso si vorrebbe premiare la piccola per il suo eroismo e togliere la patria potestà alla madre della bambina che l'ha lasciata da sola con i nonni anziani.
La piccola Saglana Salčak viveva con la nonna e il nonno nella taiga sperduta, dove la strada per il centro abitato più vicino costeggia il fiume ai limiti del bosco, abitato da bestie feroci. La madre della bambina l'ha lasciata con i suoi genitori per andare a fare la stagione seguendo le mandrie. Il nonno di Saglana è cieco e incapace ormai di badare da solo alla casa. La nonna, anche se soffriva di ipertonia, non voleva trasferirsi al villaggio.
Un mattino, svegliatisi, la bambina e il nonno hanno compreso che l'anziana donna non respirava più. Allora l'uomo ha deciso di mandare la nipotina di 4 anni al centro abitato più vicino per chiedere aiuto.
La bambina ha percorso 8 km per i cumuli di neve a 30 gradi sotto zero. Per un caso fortuito la bimba non è rimasta vittima dei lupi che popolano la zona. Quando gli abitanti del villaggio hanno notato Saglana, stanchissima, le sono subito corsi in aiuto.
La nonna morta e l'anziano nonno sono stati portati fuori dal bosco e anche la bambina è stata ospedalizzata. Dagli esami effettuati la salute della bambina non è affatto a rischio. Il gesto perentorio e coraggioso della piccola ha stupito gli abitanti delle aspre terre della taiga. Le autorità locali hanno intenzione di premiare la bambina.
Nel frattempo le forze dell'ordine hanno aperto un'inchiesta sull'accaduto. A essere accusata è la mamma di Saglana, di 31 anni. Secondo gli inquirenti la donna avrebbe lasciato la figlia in un luogo difficile da raggiungere, sapendo che i genitori anziani non avrebbero potuto garantire la sicurezza della bambina. Alla donna potrebbe essere tolta la patria potestà.
Kyzyl, Zoja Oskolkova
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