Sempre più frequenti i casi di estorsione ai proprietari di auto. In Russia, i truffatori intraprendenti lasciano biglietti sul parabrezza delle macchine parcheggiate nei cortili, chiedendo somme di denaro e minacciando danneggiamenti. La polizia, in risposta ai molti reclami dei cittadini, si limita ad allargare le braccia, non riuscendo ad individuare i ricattatori.
Sui social network fece scalpore un caso eclatante: al mattino, uscendo nel cortile, uno dei proprietari delle auto posteggiate trovò un biglietto sotto al tergicristalli con il messaggio «Tagliare i pneumatici, graffiare la vernice? Facile!!!».
Lo sconosciuto mittente ha scritto, inoltre, di non avere il lavoro e di dover mantenere i figli, intimando al proprietario dell'auto di accreditare 20 euro sul suo portafoglio online. «Non ho niente da perdere, sono stato più volte condannato», ha spiegato.
Dopo aver letto il biglietto, la vittima si è rivolta alla polizia, mostrando il messaggio minaccioso. Ma non ha ricevuto alcun aiuto. Le forze dell'ordine hanno spiegato di aver ricevuto una ventina di denunce simili, per le quali qualsiasi indagine non dà i frutti sperati. Intanto, in tutta la Russia, molti proprietari di autovetture continuano a trovare messaggi del genere.
Ma i truffatori vanno oltre: dopo aver scassinato la serratura, bloccano la maniglia dell'auto con un lucchetto la cui chiave – spiega il biglietto lasciato – verrà rilasciata dietro pagamento di una somma.
Il prezzo della chiave non è alto, circa 2-3 euro, ma nessuno ha la garanzia che dopo aver assecondato la truffa, questi criminali diano davvero la possibilità di aprire la nuova serratura. E il tentativo di togliere il lucchetto da soli può causare danni alla vernice dell'auto.
Un'altra tecnica usata precedentemente consisteva nel rimuovere le targhe statali e proporre al proprietario di riscattarle. Molti preferivano pagare, perché un'eventuale nuova immatricolazione avrebbe comportato molte difficoltà burocratiche. A seguito della modifica della legge questo tipo di truffa non è stata più attuabile. Adesso, a fronte del pagamento di una piccola tassa, è possibile ordinare la nuova targa in tempi ragionevoli.
In ogni caso, gli esperti consigliano di non cedere ai ricatti e rivolgersi immediatamente alla polizia. Dare seguito a questi trasferimenti di denaro significherebbe, infatti, contribuire all'aumento di casi simili nel Paese. Gli avvocati non pensano che le forze dell'ordine possano acciuffare i truffatori. Ma se il numero di ricorsi alla polizia continuerà ad aumentare, bisognerà trovare una soluzione.
Mosca, Zoja Oskolkova
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