Il nativo di Kazakhstan e residente a Lipetsk ha messo in vendita in rete un proprio figlio di tre anni. Il ricavato della vendita serviva a lui per risolvere i problemi abitativi.
La madre del bambino l'ha lasciato nell'estate dello scorso anno ed è tornata nella sua patria in Kazakhstan. Allora il 24enne padre ha pubblicato in rete l'annuncio di vendita del bambino al prezzo di 25 mila euro. Quando il potenziale acquirente è stato trovato, l'uomo si è accordato di incontrarsi con lui prima della conclusione dell'affare, e lì è stato arrestato dagli agenti della polizia.
Durante l'interrogatorio l'uomo ha spiegato che «agiva in buona fede, perché voleva sistemare il figlio in una buona famiglia». Inoltre il malintenzionato progettava di migliorare la propria situazione abitativa, acquistando una casa con i proventi dalla vendita del bambino.
Ora il paparino negligente è in attesa di processo con l'accusa di traffico di esseri umani, e rischia da tre a dieci anni di carcere.
Va notato che negli ultimi tempi è già il secondo caso di vendita di bambini su Internet in Russia. La settimana scorsa in Yakuzia è stata arrestata una donna 26enne, la quale ha deciso di sbarazzarsi del proprio bambino. Anche in quel caso il «prezzo di vendita» era lo stesso, di 25 mila euro.
Lipetsk, Zoja Oskolkova
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