La società russa è in fase di una revisione del ruolo del primo presidente russo, Boris Eltsin, e dell'ex presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbachev, in una prospettiva storica. Una delle sue manifestazioni sono le accuse mosse dal famoso regista cinematografico russo Nikita Mikhalkov, che ha invitato a riconoscere i politici colpevoli dei crimini contro lo Stato.
Nikita Mikhalkov ha dichiarato recentemente: «Non è possibile costruire alcunché senza sgombrare il cantiere. In questa situazione ciò significa riconoscere i crimini commessi da Gorbachev ed Eltsin ai danni dello stato. Hanno commesso un vero reato». Secondo il regista, il crollo dell'Unione Sovietica «è la più grande catastrofe geopolitica che si è verificata nel corso del secolo scorso».
Questa dichiarazione ha suscitato immediatamente reazioni discordanti nell'opinione pubblica russa. L'ex presidente dell'Unione Sovietica, Mikhail Gorbachev, ha detto in risposta che rende omaggio al talento del presidente dell'Unione dei Registi della Federazione Russa, Nikita Mikhalkov, ma ritiene che lui non debba impicciarsi della politica. «Si deve fare i fatti suoi, ha un chiodo fisso: vuole sempre mettere sul banco degli imputati lo zar. Non ci riuscirà. Per quanto riguarda la politica, ha delle grandi pretese, e questo porta danni. Ha il suo ambiente artistico importante e dobbiamo apprezzare il suo talento. Non dovrebbe però impicciarsi della politica» – ha detto Gorbachev.
Inoltre, l'ex presidente dell'Unione Sovietica ha fatto capire che lo stato mentale dell'esponente della cultura non è stabile: «Deve stare calmo. Chiedo a tutti di aspettare, dare l'opportunità di realizzare ciò che abbiamo oggi, per rendere la vita più stabile, migliorare le persone. La vita deve essere bilanciata e libera. Non dovrebbero essere pazzi in alcun campo della nostra vita e del governo».
Da notare che la figura di Boris Eltsin si allontana sempre di più in prospettiva storica: la maggior parte dei giovani non sa nulla o quasi nulla del periodo del governo di Eltsin e nemmeno degli anni Novanta. Inoltre, i sondaggi sociologici mostrano che il numero dei cittadini russi, che percepiscono negativamente la figura politica del primo presidente della Russia, è aumentato notevolmente.
Così, uno studio dell'opinione pubblica in relazione alla cosiddetta «Era Eltsin», condotto dal Centro russo per lo studio dell'opinione pubblica (VZIOM), ha mostrato che il numero dei russi, che accusano Eltsin e i suoi compagni di lotta della crisi degli anni '90, è cresciuto dal 36% nel 2006 al 50% nel 2016. Inoltre, il 55% dei russi crede che Eltsin sia uno dei principali colpevoli del crollo dell'Unione Sovietica (era il 48% nel 2007).
Allo stesso tempo, rispolverando un sondaggio alternativo condotto da Levada Center (Centro di studi statistici e di sondaggi di carattere sociologico non governativo), già nel 2006 sono stati diffusi i risultati più deludenti rispetto a quelli pubblicati dallo VZIOM nel 2007. Secondo Levada Center, dieci anni fa la stragrande maggioranza dei russi (70%) riteneva che in prospettiva storica Boris Eltsin avesse fatto più male che bene alla Russia.
Tuttavia, lo scontro verbale tra Gorbachev e Mikhalkov ha avuto un seguito inaspettato e curioso. Poco dopo, l'ex presidente dell'Unione Sovietica ha detto di aver ricevuto una telefonata di scuse dal regista per le sue dichiarazioni. Più tardi si è scoperto che Gorbachev è stato semplicemente beffato. Il famoso burlone russo Alexey Stolyarov, conosciuto con il nome d'arte «Lexus», ha detto che è stato proprio lui ad aver fatto la chiamata conciliativa, contattando Gorbachev e spacciandosi per Mikhalkov.
Ricordiamo che l'ultimo scherzo dei burloni russi sono state le «trattative» con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan da parte del presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko e del primo ministro Arseniy Yatsenyuk. In precedenza i burloni Lexus e Vovan (Vladimir Kuznetsov) hanno beffato anche il cantautore britannico Elton John: nella telefonata Kuznetsov si era spacciato per Putin, e Stolyarov – per il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov, fingendo da agire da interprete dal russo in inglese.
Mosca, Ekaterina Rudnik
© 2016, «New Day – Italia»