Pubblicazioni del 04/11/16 (Archivio)

In Russia si rischia il carcere per insulto al presidente / Il disegno di legge in tal senso è all'esame nella Duma
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In Russia si rischia il carcere per insulto al presidente Il disegno di legge in tal senso è all'esame nella Duma

I deputati russi della Duma, sulla falsariga della legge sovietica sulla tutela dell'onore e della dignità del presidente dell'URSS, hanno proposto di introdurre emendamenti alla legge in materia di responsabilità per insulti ai funzionari pubblici. Per analogia con il regolamento adottato nell'URSS, la persona che ha proferito un insulto nei confronti del presidente rischia da tre a sei anni di carcere, secondo la bozza del disegno di legge.

Attualmente, in Russia, ai sensi dell'art. 319 del Codice Penale «oltraggio a pubblico ufficiale», coloro che ingiuriano i funzionari pubblici rischiano fino a un anno di lavoro correttivo. Tuttavia, i deputati hanno deciso di andare oltre e introdurre un articolo separato sulla punizione di coloro che insultano il capo dello Stato. Si fa notare che non si tratta di Vladimir Putin come persona, ma dell'istitito del presidente.

Il motivo che ha spinto i deputati all'elaborazione del disegno di legge è stata una serie di videoclip, contenenti insulti rivolti al presidente della Federazione Russa. I video sono accessibili su YouTube, e gli autori di tali clip non vengono mai puniti per le loro ingiurie.

C'è da aggiungere che la vecchia legge sulla protezione dell'onore e della dignità del presidente dell'URSS, cui si riferiscono i deputati, prevedeva per «lesione all'onore e alla dignità del presidente dell'URSS» reclusione fino a tre anni, con l'aggravante dell'utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa– fino a sei anni.

Secondo gli esperti, è molto probabile che il disegno di legge venga approvato. Inoltre, nella prassi internazionale tali leggi non sono infrequenti. In Bielorussia e Kazakistan, ad esempio, per un insulto in pubblico del capo dello Stato è prevista la pena prevista è fino a tre anni di carcere.

Anche nei paesi occidentali, che si posizionano come i più liberi e democratici, difendono a spada tratta l'onore dei propri capi dello Stato. Ci sono stati diversi casi celebri negli Stati Uniti, in cui i giornalisti sono stati licenziati per giudizi poco lusinghieri nei confronti del presidente. In Germania, la polizia ha aperto un procedimento penale contro una donna che ha insultato Angela Merkel. In Polonia, un cittadino che ha insultato il presidente Komorowski è stato condannato a 10 mesi di reclusione.

Mosca, Ekaterina Rudnik

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