Grigorij Javlinskij, capolista del partito «Jabloko» (Mela) alle elezioni per la Duma statale, ha dichiarato che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni presidenziali come capo dello stato.
«Il nostro partito prenderà parte attiva alle cosiddette elezioni presidenziali. E può essere che sarò io il candidato a presidente... Per lo meno oggi sono io il candidato a presidente del partito «Jabloko». E dunque adesso è un mio dovere svolgere questo ruolo di candidato» ‒ ha dichiarato ai giornalisti il politico dal quartier generale del suo partito.
Nel frattempo, alle elezioni per la Duma statale appena svoltesi, con poco più dell'1% «Jabloko»non ha superato la soglia di sbarramento per essere ammessi in Parlamento. Inoltre, l'unico rappresentante del partito che aspirava a un seggio nella Duma di stato ha perso la leadership nella sua 216ª circoscrizione nominale a San Pietroburgo.
Ricordiamo che in precedenza il desiderio di presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali della Federazione Russa l'aveva espresso anche l'attivista d'opposizione Aleksej Naval'nyj. Al momento egli sta tentando di impugnare la sentenza del tribunale russo per appropriazione indebita, per la quale è stato condannato a cinque anni con la condizionale, presso la Corte europea dei diritti dell'Uomo (CEDU). E siccome, secondo la legislazione russa, un pregiudicato non può candidarsi a presidente del paese per dieci anni dal momento in cui è stata scontata la pena, se tutto andrà bene l'oppositore non potrà partecipare alle elezioni presidenziali fino al 2033.
Mosca, Ekaterina Rudnik
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