Il tribunale Pečerskij di Kiev ha autorizzato gli inquirenti a perquisire l'amministrazione del presidente russo Vladimir Putin con il mandato di sequestro di beni e documenti.
Il tribunale ha approvato le conclusioni del giudice inquirente della Procura generale ucraina per i casi di particolare rilevanza, il quale si era pronunciato sulla necessità di sequestrare al leader russo una lettera dell'ex presidente ucraino Viktor Janukovič. Lo ha riferito il giornale ucraino «Vesti».
«Il 1° marzo 2014 il cittadino dell'Ucraina, autodimessosi il 21 gennaio 2014 in modo incostituzionale dal mandato di presidente dell'Ucraina, e trovandosi in un luogo ignoto della Federazione russa, si è rivolto per iscritto al presidente della Federazione russa con la richiesta di utilizzare le forze armate di questo paese nel territorio dell'Ucraina» ‒ si dice nell'istanza.
I giudici istruttori hanno evidenziato che il fatto dell'appello a Putin era stato due volte riferito a voce dal rappresentante della Russia all'ONU l'1 e il 3 marzo del 2014. La parte ucraina conta di eseguire una perquisizione nell'amministrazione del presidente e di sequestrare l'istanza d'appello per farvi eseguire una perizia calligrafica. Per questo il giudice ha concesso agli inquirenti 30 giorni.
Informazioni ufficiali a conferma di questa sentenza non se ne sono avute.
Ricordiamo che nell'agosto dell'anno in corso la procura generale dell'Ucraina aveva emesso un mandato di cattura per 18 esponenti delle autorità russe e del comando delle Forze armate della Federazione russa, tra cui il ministro della Difesa della Russia Sergej Šojgu.
Kiev, Zoja Oskolkova
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