L'Ambasciata dell'Ucraina in Italia ha inviato una nota di protesta al Ministero degli Affari Esteri d'Italia. Il motivo è l'esposizione nel padiglione russo nella mostra «Expo 2015» a Milano delle due mappe delle regioni russe, tra cui la Crimea.
Kiev fa presente il fatto che «tali provocazioni» da parte russa non solo pongono una minaccia all'integrità territoriale ucraina, ma minano anche la reputazione internazionale dell'Italia come organizzatore dell'esibizione
La mappa della Federazione Russa all'Expo 2015
Inoltre, la diplomazia ucraina sostiene che l'episodio viola la convenzione sulle esibizioni internazionali, in particolare le clausole che obbligano il governo della nazione ospitante a controllare il contenuto dei padiglioni dei Paesi partecipanti e l'adeguato uso delle designazioni geografiche.
Kiev ha minacciato di comunicare l'incidente anche al quartier generale del Bie (Bureau of International Expositions) a Parigi.
L'esposizione mondiale «Expo-2015» è in corso dello svolgimento a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Alla cerimonia d'inaugurazione della mostra ha partecipato anche il presidente russo Vladimir Putin. L'Ucraina quest'anno non partecipa all'Expo, a differenza di molte altre piccole e povere nazioni che hanno allestito i loro padiglioni. Basta pensare a Haiti, uno dei più poveri paesi al mondo, oppure a Zimbabwe, un paese che ha rinunciato perfino alla propria valuta nazionale, il cui padiglione a EXPO-2015 è uno dei più gettonati.
Evidentemente sotto la presidenza di Petro Poroshenko l'economia nazionale dell'Ucraina sta messa peggio di quelle di Haiti e Zimbabwe, da far rinunciare un grande paese europeo agricolo per eccellenza ad allestire il proprio spazio espositivo a EXPO di Milano. Va ricordato che sotto la presidenza di Viktor Yanukovich l'Ucraina aveva allestito il proprio padiglione di tutto rispetto a EXPO di Shanghai nel 2010.
Padiglione dell'Ucraina a EXPO di Shanghai nel 2010
Ricordiamo, che dopo il violento colpo di stato in Ucraina, la penisola di Crimea ha dichiarato la sua indipendenza da Kiev e ha votato il 16 marzo del 2014 al referendum per l'unificazione alla Russia. Ai primi dell'aprile dello stesso anno le autorità russe hanno completato tutte le procedure necessarie, e il processo di unificazione della penisola è stato completato.
A partire dal 24 marzo del 2014 il service «Yandex Maps» ha incluso la Crimea come parte integrante della Russia. E il colosso di Internet Google ha aggiornato la sua mappa nella quale la Crimea risulta la parte della Russia a partire dall'11 aprile del 2014.
Milano, Ekaterina Rudnik
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