Gli scienziati di Zelenograd hanno sviluppato un droide quadricottero controllato da un dispositivo che riconosce gli impulsi cerebrali dell'utente, cioè con la forza del pensiero. Secondo gli sviluppatori, il dispositivo innovativo sarà di grande importanza nel settore della difesa. Va notato, che si può comandare il droide in regime background, mentre un militare è impegnato in altre operazioni sul terreno.
I lavori per la creazione di un'interfaccia cervello-computer sono in corso a partire dagli anni settanta del secolo scorso. I primi sistemi di input delle lettere con l'utilizzo di biosegnali del cervello sono apparsi già nel 1988. L'interfaccia neurale si sta sviluppando attivamente negli ultimi venti anni: una grande spinta era la nascita dei dispositivi compatti per il trasferimento di biosegnali, che possono essere utilizzati al di fuori dei laboratori.
L'interfaccia neurale è molto promettente in termini d'uso per lo sviluppo di sistemi d'arma. «Un militare con un mitra corre, i tiratori scelti aprono il fuoco su di lui, – spiegano i progettisti. – Il soldato si getta a terra e con la forza del pensiero ordina al droide quadricottero di mostrare le immagini provenienti dalla direzione degli spari. Le immagini possono essere trasmesse anche agli occhiali a realtà potenziata. Mentre il soldato si trova steso immobile a terra, senza muoversi e tenendo le armi nelle mani».
Secondo gli scienziati, ci vogliono solo un paio di mesi per insegnare una persona a comandare il robot con il pensiero.
Mosca, Zoja Oskolkova
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