Gli scienziati di Novosibirsk hanno riferito che per la prima volta stessero conducendo una serie di test su cellule umane tumorali con l'utilizzo dell'acceleratore di neutroni senza analoghi, progettato per distruggere il cancro incurabile. Gli scienziati nucleari russi, insieme ai loro colleghi giapponesi, hanno eseguito una serie di esperimenti con un simulatore del cervello umano al fine di studiare l'effetto di miliardi di neutroni sul glioma, un tipo comune di tumore cerebrale.
L'Istituto di Novosibirsk è impegnato negli studi della terapia per cattura neutronica con boro, in grado di curare tumori non curabili, negli ultimi 15 anni. Tuttavia, solo nel 2014 è stato inaugurato un laboratorio speciale. L'acceleratore progettato in Siberia è in grado di generare un miliardo di neutroni al secondo (la quantità necessaria per distruggere le cellule tumorali), che lo rende unico nel suo genere al mondo.
L'efficacia fenomenale della tecnologia unica nel suo genere è stata dimostrata più volte nel corso dei passati decenni. I fisici americani, ad esempio, avevano sperimentato questo metodo sui topi già durante la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, i loro test sugli esseri umani sono falliti: due pazienti sono morti sul tavolo operatorio. Gli scienziati giapponesi con l'utilizzo di un reattore nucleare sono riusciti a curare un paziente con una diagnosi terribile, però dopo l'incidente di Fukushima hanno deciso che l'energia nucleare fosse troppo pericolosa per la medicina e hanno cominciato a cercare fonti di neutroni alternative e più sicure.
Secondo gli scienziati, l'acceleratore russo attacca in maniera selettiva le cellule tumorali maligne: al paziente viene somministrata per via endovenosa una soluzione di boro, il quale vieni accumulato nelle cellule tumorali. Poi il tumore viene esposto a un flusso di neutroni: i nuclei di boro assorbono i neutroni, dopodiché si decompongono, producendo radiazioni all'interno di una singola cellula tumorale. Come risultato, a causa della reazione nucleare le cellule maligne muoiono.
Nel mese di dicembre, gli scienziati hanno condotto una serie di test su 30 topi albini calvi con immunodeficienza. I biologi hanno inoculato le staminali tumorali umane nel cervello dei topi, e dopo che le cellule si sono riprodotte e hanno formato tumori, i fisici le hanno esposte alla radiazione dell'acceleratore con un diverso dosaggio del boro e una quantità diversa di neutroni. Come risultato, i topi non esposti a un flusso di neutroni sono morti entro la fine di gennaio. Tra quelli esposti è sopravvissuto un terzo: topi sono stati bombardati con differenti dosaggi del boro, e ora gli scienziati stanno analizzando quale è ottimale per il trattamento sugli esseri umani.
Ai primi di marzo, un team di scienziati per la prima volta ha condotto una serie di test su colture di cellule tumorali con l'utilizzo del boro, che è stato messo in un fantoccio di plexiglas simile a una testa umana, dopodiché è stato messo sotto un fascio di neutroni. I risultati si stanno ancora analizzando, tuttavia, il team composto da fisici, biologi e medici è ottimista, gli scienziati sono convinti che potrebbero presto passare ai test clinici.
Fonte: NGS.ru
Novosibirsk, Zoja Oskolkova
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