La prima centrale nucleare galleggiante al mondo, costruita a prova di tsunami e terremoti, sarà installata in Chukotka, regione nell'estremo Nord-est della Russia, e comincerà a produrre energia nel 2020.
La costruzione dell'infrastruttura portuale necessaria per l'attracco dell'impianto è cominciata alla fine del 2015. Secondo l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, attualmente la piattaforma con due reattori a bordo è sottoposta alle prove nel bacino galleggiante nel mare, che saranno completate entro la fine di quest'anno o nel 2017.
La chiatta su cui sono installati due reattori nucleari è lunga 144 metri e larga 30, con un pescaggio di 6 metri e un dislocamento di 21 mila tonnellate. Il personale vivrà sulla piattaforma con tutti i comfort di un hotel a 4 stelle, perché dovrà passare nelle cabine un anno intero.

Per quanto riguarda i reattori (KLT-40SK), ciascuno da 40 MW, saranno in grado di funzionare contemporaneamente e avranno la complessiva durata della riserva di combustibile nucleare per il funzionamento autonomo per tre anni. Si prevede che la vita utile residua della centrale nucleare sia di 40 anni.
Gli ambientalisti si oppongono alle centrali nucleari galleggianti, le considerano come «bombe ad orologeria», perché accumulano una grande quantità di uranio, così come un «regalo per i terroristi», obbligando la Marina Militare a garantirne la protezione, ciò che renderà il progetto estremamente costoso.
I progettisti russi, dal canto loro, assicurano che i reattori installati sulla piattaforma sono assolutamente sicuri, ciò è dimostrato dal loro funzionamento senza inceppamenti per molti anni a bordo di almeno tre rompighiacci atomici.
Nel caso di uno tsunami o un terremoto, la centrale verrà sollevata al di sopra del livello del mare. I blocchi del reattore sono compatti e autonomi, non sono come quelli che erano installati nella centrale nucleare di Chernobyl. Anche la ripetizione di uno scenario come Fukushima è da escludere.
Inoltre, anche un sequestro terroristico della centrale è impossibile, in quanto tutte le centrali nucleari moderne sono dotate delle misure di prevenzione e protezione d'emergenza per impedire l'accesso al combustibile radioattivo. Fino ad ora, non si era verificato alcun tentativo di minaccia di una centrale nucleare. Allo stesso tempo, la Chukotka, grazie alla sua lontananza, è un luogo piuttosto sicuro.
Vladivostok, Ekaterina Rudnik
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