Un team internazionale di ricercatori ha trovato un modo per sbarazzarsi almeno di una parte della sempre più crescente quantità dell'anidride carbonica, che viene rilasciata a seguito della produzione industriale e ha un effetto dannoso sull'ambiente, provocando il cosiddetto effetto serra.
L'esperimento è stato effettuato nei pressi della centrale geotermica di Hellisheidi, in Islanda. Le 230 tonnellate dell'anidride carbonica sono state iniettate nel terreno, a una profondità di mezzo chilometro, trasformandosi nel giro di due anni in minerali naturali. Il gas ha interagito con il basalto, che ha portato alla formazione di carbonati.
Il sito dello svolgimento dell'esperimento in Islanda
Secondo gli scienziati, il processo di conversione dell'anidride carbonica in minerali si è concluso nel più breve tempo possibile. Gli esperti temevano che ciò avrebbe richiesto qualche centinaio o addirittura migliaio d'anni.
«In futuro, l'umanità potrebbe utilizzare questo sistema per le centrali elettriche nelle aree, e ce ne sono tante, dove abbonda il basalto», – hanno comunicato gli ideatori dell'esperimento.
L'unico difetto di questo metodo è che richiede tanta acqua: per ogni tonnellata di CO2 seppellita ci vogliono 25 tonnellate di acqua. Tuttavia, gli scienziati hanno precisato che per il processo della trasformazione chimica è adatta anche l'acqua di mare e, quindi, il problema potrebbe essere aggirato, organizzando i siti di stoccaggio vicino al mare.
Reykjavik, Zoja Oskolkova
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