Un disco fisso di produzione russa è stato oggetto di derisione da parte degli utenti della rete. Dalle offerte di un'asta risalente a due anni fa il drive da 25 kg e con 50 MB di capacità costava quasi 50 mila euro.
L'apparecchio VND-M2.05 è utilizzato in qualità di memoria esterna di un elaboratore elettronico. L'interfaccia del drive è disegnata secondo gli standard statali del 1987. Il disco è in grado di funzionare con una temperatura tra i -10 e i +50 gradi e ‒ come afferma il produttore ‒ anche in caso di sollecitazioni meccaniche estreme.
Nei loro commenti, gli utenti hanno fatto notare che l'apparecchio lo si può acquistare solo con un mutuo e inoltre hanno «lodato» i progettisti russi per i successi nel processo di sostituzione delle importazioni. Si sono trovati anche degli estimatori del driver, i quali hanno messo in rilievo che l'aggeggio era destinato al complesso industriale militare e che è notevole soprattutto per la sua solidità. Ed effettivamente il drive funziona per non meno di 15 anni. «Un dischetto corazzato? O di nuovo è venuto fuori un carrarmato al posto di un computer?» ‒ domandano i commentatori in rete.
Oltretutto gli utenti hanno calcolato che per garantire il rispetto della tanto chiacchierata legge sulla conservazione di tutti i dati degli operatori di telefonia mobile nel corso di sei mesi di dischi VND-M2.05 ce ne vorrebbero talmente tanti da poterci ricoprire l'intera superficie della terra. E il loro costo totale sarebbe superiore di un milione di volte alle entrate di bilancio della Federazione Russa dello scorso anno.
Mosca, Ekaterina Rudnik
© 2016, «New Day – Italia»