I produttori di latte della Russia hanno proposto al ministero dell'Agricoltura del paese di allestire una rete di laboratori di genetica e di centri di selezione. Secondo loro questo permetterebbe di aumentare la produzione di latte quasi di una volta e mezzo e di ridurre la dipendenza dalle importazioni.
La Russia ha bisogno di molto latte: nei prossimi nove anni gli specialisti hanno infatti stimato che il suo consumo crescerà di un quarto. Tuttavia gli imprenditori lattiero caseari russi per il momento producono la metà del latte rispetto a quegli europei. I paesi occidentali puntano non tanto sull'aumento dei capi di bestiame quanto sulle innovazioni della genetica.
Come dicono gli esperti, l'incremento della produzione viene prima di tutto garantito dal miglioramento delle capacità produttive degli animali. La produttività media delle mucche da latte sui mercati più sviluppati può raggiungere le 10-12 tonnellate per capo all'anno, vale a dire un valore che supera del doppio gli attuali indicatori in Russia.
Il progetto prevede la creazione di un sistema unico di identificazione dei bovini e anche di laboratori di genetica e di centri di selezione indipendenti. L'obiettivo principale è quello di passare al proprio «materiale da riproduzione», facendo in modo che dia più latte ma senza che questo vada a scapito della qualità.
I fautori dell'iniziativa precisano che non intendono incrociare le mucche con i rinoceronti o inventare vacche dalle doppie mammelle. Inoltre, il consumatore finale non dovrebbe neanche notare le modificazioni.
Ci si aspetta che l'aumento della quantità di latte munto tramite le innovazioni genetiche possa contenere l'aumento del prezzo dei latticini. In prospettiva la Russia potrà fare a meno d'importare latte e potrà persino vendere i suoi formaggi e il suo burro in vendita all'estero.
Oggi in Russia pascolano circa 8 milioni di mucche. Dai calcoli preliminari, la creazione di un'unica «banca dati bovina» e gli esperimenti di genetica dovrebbero costare sugli 840 milioni di euro. Secondo i piani, un terzo di questa somma dovrebbe mettercela il settore privato.
Nel frattempo, alcuni specialisti del settore ritengono che il settore lattiero caseario russo debba in primo luogo risolvere alcune questioni prioritarie come l'assicurare mangimi e assistenza veterinaria di qualità alle mucche e solo successivamente darsi agli esperimenti di genetica.
Mosca, Zoja Oskolkova
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