Degli archeologi danesi hanno trovato nella penisola dello Jutland una olla d'argilla contenente, secondo le loro supposizioni, i resti di un tentativo mal riuscito di preparare il formaggio. I ricercatori datano il ritrovamento al X secolo a.C.
La olla è considerata già di per sé eccezionale, poiché si è conservata in uno stato quasi ideale. Quando la olla è stata ripulita, sulla superficie interna è stato rinvenuto uno strato bianco-giallastro di una sostanza organica appiccicatasi 3000 anni fa.
«Di solito sui frammenti delle olle noi troviamo resti organici nerastri, bruciati, i quali di regola sono tracce di granoturco o di altri cereali. In questo caso invece abbiamo rinvenuto una crosticina bianco-giallastra che non ci era mai capitata prima» ‒ hanno raccontato gli scienziati.
Quando dei campioni della sostanza sono stati analizzati in laboratorio, è apparso chiaro che si poteva trattare di grasso bovino, delle tracce di resti di cagliata che veniva utilizzata nel processo primordiale di produzione del formaggio tradizionale.
Secondo gli archeologi, la sostanza misteriosa si sarebbe potuta formare in seguito a un tentativo poco riuscito di fare il formaggio: facendo evaporare il siero, che contiene molti zuccheri, si ottiene il formaggio.
In Norvegia con questa tecnica producono un tipo particolare di formaggio che si chiama Brunost, il «formaggio marrone». Esso è effettivamente marrone e ha un gusto dolciastro. I norvegesi lo ritengono una loro invenzione e un elemento delle loro tradizioni nazionali.
Copenaghen, Ekaterina Rudnik
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