50 anni fa nei giacimenti di torba della regione di Tjumen' furono rinvenuti i resti di un cavaliere e del suo cavallo. I corpi si erano conservati talmente bene che gli operai che avevano fatto l'inusuale scoperta decisero di chiamare la polizia in quanto credevano che la tragedia fosse avvenuta di recente.
Il corpo dell'uomo fu sottoposto all'autopsia, in seguito alla quale si chiarì che sia il cavallo che il cavaliere non erano dei contemporanei, ma erano morti centinaia di anni fa. Dalla descrizione riportata nei verbali della polizia, il defunto cavaliere aveva indosso antiche vesti russe, un caffettano con i bottoni di legno, in mano stringeva una «nagajka» (staffile cosacco) e accanto al suo corpo si trovava un fucile arrugginito.
Dell'insolita scoperta non ne venne data notizia. La mummia venne decapitata, dopodiché il suo corpo venne bruciato insieme alle vesti e al cavallo. La testa della mummia si è conservata fino ai nostri giorni nell'ufficio di medicina legale.
Gli scienziati di Tjumen', venuti a sapere per caso della testa mummificata, si sono messi a studiarla. Ne hanno dedotto che il cavaliere al momento del decesso aveva dai 35 ai 45 anni e che è morto all'incirca 200 o 300 anni fa. La cosa più interessante è che il defunto ha una protesi dentaria di ferro, una tecnica, secondo gli studiosi, assolutamente non caratteristica per quell'epoca. La stomatologia a quei tempi era pochissimo sviluppata e ci si chiede quindi chi mai abbia potuto mettere a una persona vissuta centinaia di anni fa una vera e propria protesi dentaria di ferro.
Oltre alla protesi metallica, con l'esame ai raggi X alla mummia sono state trovate delle ottime otturazioni metalliche. Questo fatto indica che i ricercatori dovranno rivedere le loro opinioni sulla medicina dei secoli XVII-XVIII.
Tjumen', Zoja Oskolkova
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