Pubblicazioni del 11/07/16 (Archivio)

Un pescatore, cercando vermi, trova rarissimi artefatti antichi (FOTO) / Nella penisola di Yamal, l'Estremo Nord russo
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Un pescatore, cercando vermi, trova rarissimi artefatti antichi (FOTO) Nella penisola di Yamal, l'Estremo Nord russo

Un tesoro trovato per caso da un pescatore è risultato essere una scoperta archeologica di valore inestimabile. I venticinque reperti sono stati consegnati al principale museo della penisola di Yamal. Negli spazi artici non c'erano ancora stati ritrovamenti del genere!

L'abitante di Salechard Andrej Čerëmin ha raccontato di essere andato a pesca insieme a un amico, ma che i pesci quel giorno non abboccavano. Allora gli amici hanno deciso di cercare un po' di vermi sulla riva, ma la vanga presto si è conficcata in qualcosa di metallico. All'inizio i pescatori hanno pensato che si trattasse di un casco. Ma una volta guardato meglio, hanno capito che non si trattava di un oggetto solo e che con tutta evidenza era qualcosa di molto antico.

New Day: Un pescatore, cercando vermi, trova rarissimi artefatti antichi (FOTO)

I tesori sono stati consegnati a degli archeologi, che hanno dichiarato trattarsi di oggetti molto antichi. L'origine di tutti i 25 artefatti gli studiosi l'hanno fatta risalire al periodo di transizione tra l'era antica e quella moderna, intorno alla nascita di Cristo. I reperti sono poi finiti tra le mani dell'artista restauratore Sergej Pituchin, che con un lavoro minuzioso ha ridato alle antichità il loro aspetto originario.

New Day: Un pescatore, cercando vermi, trova rarissimi artefatti antichi (FOTO)

Gli archeologi della penisola di Yamal ritengono che gli oggetti del tesoro appartenessero a una tribù o a una persona importante, ad esempio un capo. Sul perché i proprietari abbiano nascosto gli artefatti si possono solo fare congetture. Il motivo potrebbe essere stato qualche evento negativo, come l'incursione di nemici.

In generale questi reperti confermano una volta di più l'opinione degli archeologi secondo cui quell'era di passaggio si fosse caratterizzata da un incremento poderoso dell'operosità delle popolazioni della taiga. «Le persone intessevano scambi commerciali a grandissimi distanze e gli oggetti di diffondevano a centinaia e migliaia di chilometri dal luogo di produzione» ‒ dicono gli specialisti.

Ora gli studiosi stanno preparando un allegato per la nuova edizione del «Compendio di archeologia dell'Artico» nel quale si racconta del nuovo ritrovamento. Entrambe le pubblicazioni vedranno la luce entro la fine dell'anno.

Salechard, Zoja Oskolkova

© 2016, «New Day – Italia»

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