I genetisti russi sono arrivati alla conclusione che circa l'80% dei russi sono parenti tra di loro. Nella ricerca è stato analizzato il DNA di 1.848 persone dai 20 ai 45 anni di età di diverse città del paese, da Mosca a Vladivostok.
Il test del DNA, che individua la discendenza per via paterna e per via materna e determina l'appartenenza etnica, è stato effettuato dagli scienziati del Centro medico-genetico Genotek. In conclusione i ricercatori hanno riscontrato legami di parentela dalla quinta alla decima generazione in 1.299 campioni, di quarta generazione in 549, di terza e di seconda generazione rispettivamente in 39 e 27.
Sulla base dei risultati ottenuti, i genetisti ritengono di poter concludere che in otto casi su dieci vengono alla luce legami genetici dalla prima alla decima generazione. Ciò appurato, le chance di trovare parenti nella propria città o dall'altra parte del paese sono pressappoco le stesse.
Si rileva inoltre che la parentela di quinta-decima generazione è un grado di parentela molto lontano, e in Russia esistono interi villaggi dove la maggior parte degli abitanti ha di questi legami. Del resto ci sono anche centri abitati dove i legami sono più vicini, fenomeno caratteristico soprattutto delle popolazioni isolate della Jacuzia e della Buriazia.
Alcuni esperti ritengono però che la ricerca condotta sia insufficiente per trarre delle conclusioni scientifiche globali. In ogni caso i russi hanno davvero una gran parte di geni comuni: ad esempio, il fattore Rh positivo del sangue, caratteristico della maggior parte dei russi, è un'eredità dell'invasione tataro-mongola.
Mosca, Zoja Oskolkova
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