Gli scienziati dell'Istituto di biologia di Kant (Kaliningrado) da sette mesi stanno sviluppando uno scarafaggio-robot. I prototipi del kiber insetto sono scarafaggi della famiglia «testa di morto», le loro abitudini sono diventate la base del comportamento del nuovo robot.
Gli scienziati hanno raccontato di aver elaborato il modello dello scarafaggio-spia, poiché questa specie di insetti ha una propria psicologia particolare: cercano il luogo più oscuro e vi rimangono il più lungo possibile; più buio è il luogo più ce ne sono altri scarafaggi. Cioè, tutti gli scarafaggi vogliono riunirsi in un unico luogo buio.
Partendo da questa premessa, gli scienziati russi hanno istillato la funzionalità dello scarafaggio-robot di interagire con gli altri scarafaggi. In futuro, ciò permetterà di creare interi gruppi di scarafaggi-robot che serviranno a uno scopo utile, per esempio, la ricerca di persone scomparse sotto le macerie o l'esplorazione dell'area aperta per effettuare analisi o cercare gli oggetti.
Nel corso di sette mesi biologi e costruttori avevano elaborato venti varianti di realizzazione dei meccanismi principali dello scarafaggio-robot. Alla fine il robot è venuto lungo 9 cm, dotato di un numero sufficiente di trasduttori e sensori, che gli permettono di «orientarsi» nello spazio.
«Il nostro futuro lavoro è una riduzione delle dimensioni e una maggiore somiglianza allo scarafaggio vero» – dicono i progettisti. Ora stanno lavorando sul neurointerface, un dispositivo speciale che permette di comandare l'oggetto con la «forza del pensiero».
Kaliningrado, Zoja Oskolkova
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