La Russia ipotizza la possibilità di mandare i padri in congedo di paternità. In questo modo sarà possibile risolvere il problema demografico, poiché sempre più spesso le donne rimandano la gravidanza, temendo di non riuscire a tornare alla professione a causa della lunga assenza dal luogo di lavoro per motivi di maternità.
Gli specialisti del Centro dei diritti sociali del lavoro hanno condotto un'indagine e hanno concluso che il congedo di maternità di tre anni, stabilito dal Codice del Lavoro, dovrebbe essere suddiviso in tre parti: una per la madre, una per il padre e un altro periodo di tempo a scelta della famiglia.
I legali, che hanno studiato il rapporto del Centro, hanno messo in evidenza la necessità di una tale decisione. Secondo loro, si tratta del sostegno della paternità invece della discriminazione delle madri. Se l'uomo non vuole usufruire del congedo, allora la paternità sarà annulata, ma non vi saranno altre conseguenze.
Secondo la legge russa, non ha importanza se il padre o la madre usufruisce del congedo, garantendo in tal modo la parità dei sessi. Il congedo viene concesso, in tutto o in parte, alla madre, al padre, ai nonni o ad agli altri parenti o tutori. Tuttavia, più spesso il bambino sta con la mamma, poiché ciò è dovuto al fatto che gli uomini di solito guadagnano di più. Oggi la situazione sta cambiando radicalmente, e sempre più spesso nei campi da gioco si può trovare i padri con i neonati.
Mosca, Zoja Oskolkova
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