I chirurghi di San Pietroburgo hanno operato un bambino di 5 anni, di nome Artëm. I medici hanno rimosso la pallottola dal corpo del piccolo, che si è incastrato nella sua testa a seguito di un incidente e tra qualche mese dopo si è spostata verso la schiena del bambino.
La tragedia è accaduta sei mesi fa, quando il fratello maggiore ha sparato accidentalmente con un fucile ad aria compressa nella testa di Artëm. Il proiettile ha forato il cranio e insieme ai frammenti di ossa ha attraversato il cervelletto, il mesencefalo e ha raggiunto l'ipofisi. A causa di quello che è accaduto, il braccio destro del bambino ha quasi smesso di muoversi, e le variazioni climatiche provocavano mal di testa molto forte.
I medici si sono rifiutati di estrarre un pezzo di metallo, temendo che un intervento chirurgico così complesso potesse uccidere il bambino oppure renderlo disabile per tutta la vita. Solo i chirurghi di San Pietroburgo si sono offerti di aiutare, praticando l'intervento ad altissimo rischio.
Durante gli esami diagnostici i medici non hanno trovato il proiettile nel cranio di Artëm. E solo la TAC ha rivelato che il proiettile si è spostato dal cervello del bambino verso il suo tratto lombare.
L'intervento, durato circa 5 ore, si è concluso con successo. Chirurghi hanno estratto il proiettile, e ora il piccolo è fuori pericolo.
Va notato che l'intervento costoso è stato pagato da un uomo d'affari, che ha saputo della storia di Artëm dai mass media.
San Pietroburgo, Zoja Oskolkova
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