I cittadini russi non si vergognano più del loro paese, la maggioranza di loro comincia a sentirsi orgogliosa del ruolo dello Stato nel campo della geopolitica. Ciò è dimostrato dai risultati di un sondaggio sociologico.
Nel 1996 e nel 2003 addirittura l'81% dei cittadini riteneva che «in Russia si verificano situazioni che mi fanno vergognare per il Paese». Nel mese di ottobre 2012, più della metà dei cittadini ancora si vergognava di quello che stesse accadendo nel paese. Dall'ottobre 2014 però, dopo l'unificazione della Crimea alla Russia, la maggior parte degli intervistati ha espresso il parere che non c'era più nulla di cui vergognarsi. Questa sensazione è ancora aumentata sulla scia dell'intervento russo in Siria.
Inoltre, la stragrande maggioranza degli intervistati (85%) ritiene che sia meglio essere un cittadino della Federazione Russa, rispetto a qualsiasi altro paese. L'anno scorso la pensavano così il 78%. E prima ancora il 70%. Nel 1996, solo un terzo dei cittadini pensava che la Russia fosse il meglio che gli potesse accadere, oggi l'indice del patriottismo è quasi raddoppiato.
Nel 2012 la maggioranza relativa (44%) riteneva che ai russi sarebbe utile conoscere i difetti del loro paese, così il mondo sarebbe migliore, oggi il più grande gruppo degli intervistati (33%) non la pensa così, anche se un po' meno di un terzo è ancora a favore di riconoscimento dei propri errori.
Tra i successi specifici del paese i principali motivi dell'orgoglio nazionale sono storia russa e le Forze Armate del paese. Dopo la vittoria agli ultimi Giochi olimpici invernali, la stragrande maggioranza ha cominciato ad essere orgogliosa dei risultati raggiunti nello sport. È cresciuto, inoltre, l'ottimismo nel campo della scienza e della tecnologia. Anche l'attuale situazione nel campo della letteratura e delle arti soddisfa di più i cittadini russi.
Il 68% dei rispondenti nota una maggiore influenza politica della Russia nel mondo e ne è orgogliosa. Fino all'anno 2003, la maggioranza (52%) non era soddisfatta dal ruolo del proprio Paese, mentre nel 1996 questo tasso è stato ancora più basso: il 59% degli intervistati di allora non riteneva l'influenza internazionale della Russia come oggetto di cui essere orgogliosi.
Mosca, Zoja Berezina
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