Un discendente dei cosacchi di Transbaicalia, Artem Kozmin, residente in Australia, ha riscontrato improvvisamente un problema: le autorità locali non gli hanno permesso di installare sulla propria auto la targa «Putin», considerandola sconveniente e offensiva per gli altri gli utenti della strada.
Secondo Kozmin, wachtmeister dell'ambasciata dell'esercito cosacco di Transbaicalia, ha pagato per la targa 295 dollari, però, le autorità gli hanno negato l'autorizzazione ad esporla giustificando la loro decisione con il fatto che una tale targa può essere offensiva e provocare una reazione negativa.
Il cosacco stesso si considera un patriota Russia e intende lottare per il diritto di guidare la macchina con la targa con il nome del presidente russo. Se necessario, si andrà per vie legali.
C'è da aggiungere che in Australia vivono migliaia di discendenti dei cosacchi di Transbaicalia. La stanitsa (villaggio di cosacchi) d'ambasciata australiana fu creata quattro anni fa, e nel 2013, fu trasformata in un reparto dell'ambasciata. Oggi è la prima organizzazione cosacca all'estero divenuta parte dell'esercito cosacco russo.
Sydney, Ekaterina Rudnik
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