I giovani russi hanno riscoperto la moda di portare la barba e i baffi. Visto il numero di richieste sui motori di ricerca online, gli uomini russi sono interessati a come prendersi cura del viso, così come ai metodi per far crescere una barba setosa. È interessante notare che questo tema incuriosisce i ragazzi già dagli 11 anni.
Secondo il dipartimento di analisi del più grande motore di ricerca «Yandex», le domande più frequenti su barba e baffi sono le seguenti: [come far crescere la barba], [il trimmer per barba e baffi], [tipi di barba], [come accelerarne la crescita], [come prendersi cura della barba], [la rasatura della barba], [l'olio di bardana per la barba].
L'interesse a farsi crescere la barba compare già nei giovani a partire dagli 11 anni. A 16 anni i ragazzi sono molto interessati a cercare i modi per avere una barba setosa. Il picco delle domande si registra prima delle festività maschili quali, per esempio, il Giorno del Difensore della Patria (ex Festa dell'Armata Rossa).
È noto che nella Russia antica la barba aveva un significato sacro. Ivan il Terribile sosteneva che la rasatura della barba era un peccato che non poteva essere lavato con il sangue di tutti i martiri. Una serie di istruzioni redatte dal Stoglavyj Sobor (il Concilio dei Cento capitoli) nel 1551 diceva: «Per chi muore senza barba, non verrà fatto il servizio funebre, non verranno accese le candele e non vi saranno preghiere». Nelle incisioni e nei dipinti raffiguranti principi russi è impossibile trovare un solo viso ben rasato.
Ivan il Terribile
Fu Pietro il Grande a violare per la prima volta queste antiche tradizioni. Nel 1698, fu lo stesso zar a tagliare la barba dei dignitari e allo stesso tempo emise un decreto che indicava al popolo russo un nuovo modo di vestire alla maniera Occidentale e vietava l'uso della barba. Per i russi fu difficile abituarsi al nuovo modus vivendi, in particolare ci fu la resistenza dei vecchi credenti. «Tagliateci la testa ma non toccateci la barba» dissero allo zar.
Pietro il Grande
Allora Pietro introdusse dei dazi, cosicché pagando, gli uomini avevano il diritto di non radersi. Queste persone dovevano sempre portare con sé dei distintivi rotondi con in rilievo la scritta «soldi versati» con l'immagine del naso, delle labbra, della barba e dei baffi da un lato e l'anno di emissione dall'altro. Ogni anno era necessario confermare il proprio diritto a mantenere la barba.
La questione della barba fu sempre oggetto di decreti governativi a partire dal XVIII secolo. Vi pose fine l'imperatore Alessandro III, con il suo personale esempio, così come il figlio Nicola II, che dimostrò che la barba e i baffi sono un omaggio alle tradizioni e ai costumi russi.
Mosca, Zoja Oskolkova
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