Il Tribunale di Kaliningrado ha stabilito che i cittadini russi possono esistere, conducendo una vita piena, senza un cognome. Alla base di questa sentenza è stata la causa intentata contro un notaio da parte dell'uomo che ha vissuto tutta la sua vita solo con il nome.
Il residente di Kaliningrado si è rivolto al Tribunale distrettuale cittadino perchè il notaio ha rifiutato di assicurare il suo diritto all'eredità per la mancanza del cognome nella carta d'identitò, dove era specificato soltanto il nome.
Come si è scoperto, l'uomo ha vissuto tutta la sua vita senza cognome. È nato a Baku nel 1957, e nel suo certificato di nascita, così come nella sua carta d'identità, non è stato specificato né il suo nome né il cognome di suo padre che per legge vigente si trasmette ai figli. Ciononostante, all'uomo a suo tempo è stata regolarmente rilasciata la tessera militare, poi ha contratto legalmente il matrimonio e ha un passaporto valido per l'espatrio. In tutti i suoi documenti manca il cognome, che non è stato comunque un motivo di rifiuto per il rilascio dei documenti d'identità e di certificati ufficiali vari.
Il Tribunale ha deliberato ai sensi degli art. 7 e 8 della Convenzione sui Diritti del Bambino che ogni persona ha diritto al nome, e lo Stato è obbligato a rispettare il suo diritto di conservare il nome individuale. Di conseguenza, la mancanza di cognome non può essere un motivo di rifiuto del rilascio al cittadino dei documenti d'identità e dello stato civile.
Kaliningrado, Ekaterina Rudnik
© 2016, «New Day – Italia»