La cittadina di Polevskoj negli Urali si trova sull'orlo di una catastrofe ecologica. L'azienda che gestisce gli impianti cittadini di depurazione ha chiuso il pozzo nel quale confluiscono a pressione gli scarichi fognari. L'amministrazione cittadina deve alla ditta più di 240 mila euro.
Il presidente dell'azienda di depurazione delle acque ha fatto sapere che tale provvedimento è l'unico modo per fare pressione sul debitore. In precedenza, i responsabili dei servizi comunali avevano garantito con una lettera di estinguere a breve parte del debito. Ma questo non è avvenuto. L'azienda è riuscita a mettersi in comunicazione con gli uffici comunali solo dopo la chiusura del collettore.
Il principale pozzo di scarico di Polevskoj è ubicato in una zona di abitazioni private. Subito dopo il blocco del funzionamento del collettore, le case circostanti hanno iniziato a essere inondate di escrementi, tanto che poi si è reso necessario disinfettarle con il cloro.
Al comune della cittadina hanno dichiarato: «C'è il rischio di una catastrofe ecologica. L'amministrazione ora pretenderà che i responsabili dei servizi comunali esplicitino l'esatta entità del debito, dopodiché ci rivolgeremo alle autorità di competenza con la richiesta di stanziare dei fondi supplementari. La situazione è difficile, praticamente tutti i soldi a disposizione sono stati spesi quest'estate per la manutenzione generale delle reti».
Polevskoj, Anton Gus'kov
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