L'Unione dei musulmani del Kazakistan e il Comitato musulmano per i diritti umani dell'Asia centrale hanno emesso alcune raccomandazioni sulla vita sessuale dei fedeli. Esse riguardano la velocità massima di un rapporto sessuale nelle città e nei villaggi e anche le modalità d'uso degli organi sessuali dei partner. Con le loro raccomandazioni gli autori del documento hanno deciso di completare il precedente divieto della Direzione spirituale dei musulmani del Kazakistan della maternità surrogata.
I media locali riferiscono che nelle raccomandazioni si dice che «l'organo sessuale maschile non è materia di commercio che si può vendere, affittare o lasciare in pegno». Allo stesso modo il suddetto organo «non lo si può utilizzare come pennone, piedistallo, manganello, fischietto o pompa da incendio». Gli organi sessuali femminili non si devono invece usare «come reticelle per la spesa, scatoline, trappole per topi, casseforti o borsellini».
Durante il rapporto ai coniugi è proibito usare strumenti aggiuntivi come vibratori, prolunghe, trasformatori, stabilizzatori ecc. Un divieto implicito si estende anche agli stimolanti chimici: l'uomo deve infatti contentarsi «delle misure e della potenza a lui donate dalla nascita». Alle donne è proibito l'utilizzo durante l'atto sessuale «di spirali, molle, chiavistelli, catenacci che ostacolino la penetrazione del coniuge e il concepimento del bambino».
Ai coniugi, inoltre, durante l'intimità non è raccomandato mangiare, leggere, pregare, guardare la televisione, parlare al telefono, starnutire, tossire, soffiarsi il naso, defecare e giocare a giochi d'azzardo.
Vengono poi introdotte le norme di velocità: «La velocità di movimento durante il sesso non deve superare i 3 metri al secondo se i coniugi si trovano in città. Fuori di essa si può accelerare fino a 5 metri al secondo, ma non di più». In che modo si possa misurare la velocità dell'atto sessuale gli autori però non lo spiegano.
Ricordiamo che a capo dell'Unione dei musulmani del Kazakistan e del Comitato musulmano per i diritti umani dell'Asia centrale c'è il giornalista Murat Telibekov, celebre in Kazakistan per le sue dichiarazioni e trovate scandalose. Nel 2015, ad esempio, aveva proposto di introdurre in Kazakistan una «tassa sul sesso», appoggiando in tal modo con ardore la decisione del governo di tassare la raccolta di frutti di bosco e di funghi. La «tassa sul sesso» era accompagnata da un vero e proprio sistema di agevolazioni e dall'introduzione di un abbonamento mensile.
Astana, Zoja Berezina
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