Un abitante di San Pietroburgo, Sergej Luk'janov, in due anni ha percorso a piedi quasi tutto il globo terrestre ed è tornato nella sua città.
Nell'aprile del 2015 Luk'janov è partito a piedi da San Pietroburgo, diretto verso est. Si era posto l'obiettivo di percorrere 32 mila chilometri, attraversando i paesi di tutti continenti della terra, ma a causa delle limitazioni dei visti ne ha percorsi meno della metà, senza visitare l'Australia e i paesi del trattato di Schengen. Lo stesso viaggiatore ha affermato di non conoscere le lingue dei paesi dove è stato, facendogli vivere con questo un'esperienza speciale. Durante il suo tour l'uomo ha compiuto 60 anni.
Il viaggiatore ha raccontato le impressioni sulla sua avventura all'edizione locale «Bumaga» (Carta). Le fotografie delle città visitate dal viaggiatore le si possono vedere sulla sua pagina di un social.
Il paese che ha più stupito Luk'janov è stato la Cina: «Per arrivare a fare tutto quello che sono riusciti a fare là il mondo deve fare ancora molta strada! È tutt'un'altra civiltà – per le costruzioni, la vita quotidiana, il modo di pensare. I cinesi con la loro visione del mondo sono molto più avanti di molti altri». Nelle Ande invece il proprietario di un prestigioso hotel ha ospitato e sfamato gratuitamente il viaggiatore, impressionato dalla storia delle sue avventure.
Luk'janov è rimasto invece deluso dal Brasile, dove non ha trovato tutta la libertà che si aspettava. «È impossibile sentirsi liberi in un paese dove tutti girano con le pistole e possono fare di te quello che vogliono».
Il pietroburghese ha prestato attenzione al fatto che da nessuna parte al mondo vanno così di corsa come nei paesi dell'ex URSS: subito dopo il suo ritorno tutti gli dicono con insistenza che lui deve raccontare al più presto del suo viaggio, che deve intraprendere qualcosa, «non fanno che insegnarti a vivere». A Luk'janov tale atteggiamento non piace e si lamenta di «non sapere come fare a nascondersi».
San Pietroburgo, Ekaterina Rudnik
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