Il governo della Federazione russa sta esaminando la possibilità di semplificare i requisiti d'entrata e di soggiorno in Russia per gli stranieri infetti da virus HIV. Il fatto è che i malati, per evitare il rischio di essere espulsi, tendono a nascondere la loro positività e questo ha effetti negativi nell'ambito della tutela della salute della popolazione. Anche per questo gli enti preposti stanno studiando la possibilità di prestare assistenza medica ai cittadini di altri paesi infetti da HIV.
Attualmente le persone positive all'HIV possono entrare in Russia solamente nel caso che abbiano parenti stretti nel territorio della federazione. Per gli altri stranieri malati del virus dell'immunodeficienza l'ingresso è proibito. Al momento la Russia è uno dei 16 paesi in tutto il mondo in cui è in vigore la deportazione dei cittadini stranieri infetti dal virus HIV, scrive «Kommersant». Al Tribunale europeo per i diritti umani hanno più volte espresso la necessità di mettere fine alla discriminazione delle persone infette da HIV in Russia.
Negli ultimi quattro anni nella Federazione russa sono stati identificati circa 37 mila stranieri con malattie infettive, dei quali più di 9 mila erano infetti da HIV, quasi 13 mila da tubercolosi, 15 mila erano portatori di infezioni sessualmente trasmissibili. Nel periodo tra il 2012 e il 2016 gli organi di controllo hanno preso 15.500 provvedimenti di espulsione di questi cittadini dal territorio russo.
La legge sulla deportazione è in vigore dal 1995, ma oggi la norma provoca più che altro un effetto contrario. Molti migranti, pur sapendo della loro positività all'HIV, temono l'espulsione e quindi tengono nascosta la malattia. Si comprano certificati medici falsi, sparendo così dalla visuale degli organi di controllo. E anche se si riesce a deportarli nei loro paesi, trovano comunque il modo di ritornare in Russia sotto falso nome. Inoltre si curano da soli o non si curano affatto, cosa che aggrava la situazione epidemiologica in Russia. A tal proposito il governo russo sta studiando la possibilità di prestare assistenza medica ai cittadini stranieri infetti da HIV. Per prima cosa è fondamentale stabilire le fonti di finanziamento. Secondo gli esperti, potrebbero essere i mezzi personali dei pazienti, oppure i soldi stanziati nell'ambito di accordi interstatali, o ancora le risorse del sistema di assicurazione sanitaria volontaria.
Mosca, Zoja Oskolkova
© 2017, «New Day – Italia»